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"Tutùm", il viaggio intimo di un magistrato nella memoria

"Tutùm", il viaggio intimo di un magistrato nella memoria

Il libro di Giancarlo Triscari, il 22 la presentazione a Palermo

PALERMO, 19 febbraio 2025, 16:54

Redazione ANSA

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GIANCARLO TRISCARI "TUTUM"- NAVARRA EDITORE - PP. 296 - 18.00 EURO "Tutùm", un romanzo coinvolgente, un'opera prima che sembra scritta da un navigato scrittore e non da un consigliere di Cassazione. Il magistrato è Giancarlo Triscari, palermitano, ma vive e lavora ormai da molti anni a Roma. Un romanzo, edito da Navarra, che parla dell'amore fraterno e di una promessa che il protagonista potrà onorare qui, sulle pagine di un romanzo che è un viaggio nella memoria. Il libro verrà presentato sabato 22 febbraio alle 11,00 al cinema Rouge e Noir di Palermo. Un incontro a più voci con colleghi e amici che interverranno, dall'avvocato Luigi Tramontano al magistrato Angelo Piraino, al dottor Francesco Ferrara. Sguardi diversi per una narrazione che ha più piani di lettura, dalla carriera di magistrato nascono le grandi riflessioni sulla legge, e dentro queste il viaggio verso l'infanzia a Palermo, gli amici, la famiglia, il dolore infinito per la perdita del fratello e la promessa non mantenuta: fare un viaggio insieme. "Tutùm", quel battito del cuore che svela una forte emozione, un viaggio a ritroso nel tempo per trovare il senso più autentico della sua vita e dei dolori che avevano colpito la sua famiglia. Nell'elegante cortile della Cassazione domina la maestosa statua della Legge e in una mattina di Dicembre il presidente della Corte, amico e guida, gli chiede cosa trovi che non va in quella statua. "Questa statua non parla... non racconta cosa c'è dietro una decisione. Il processo è spesso un percorso tormentato di vita. Vorrei che la statua parlasse anche di questo", scrive Triscari e la soluzione arriverà solo alla fine del romanzo, dove si intrecciano a meraviglia la professione, l'amore per la legge e la compassione per gli esseri umani, gli amici, i fratelli, fatti realmente accaduti e altri sognati, frutto di una fantasia mai fine a se stessa. Episodio centrale è una gita a Piano Battaglia con i genitori e i fratelli, Vera e Andrea. Manfredi, l'autore, è il più piccolo non sa sciare bene come il fratello e alla fine della giornata vuole fare un'ultima discesa, ma Andrea capisce che è scesa la nebbia e potrebbe essere pericoloso. Manfredi se lo ritrova alle spalle, lo aiuta, lo salva, lo protegge e così sarà per sempre.
    "Quell'episodio mi ha segnato per sempre - racconta l'autore - il vero modo di dare senso alle cose è di farle insieme agli altri. Aiutare gli altri dà un senso alla mia vita. Un magistrato fa un lavoro stupendo, non è mai solo, la sua compagna è la legge, ma è calato nella realtà, dietro ogni uomo o donna si celano vite che vanno comprese e poi giudicate". Ma il romanzo nasce anche da un patto che i due fratelli avevano fatto in giovane età, quello di un viaggio insieme, in moto o in America oppure nelle isole Eolie. Era una promessa e le promesse vanno mantenute e i due fratelli per suggellare un patto usavano un linguaggio in codice: "Cieloblù. Accada quel che accada". Ad Andrea è dedicato il romanzo. Ma se si vuole sapere cosa mancava alla statua della Legge del cortile della Cassazione bisogna leggere il romanzo.
   

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