Un itinerario artistico
internazionale tra la Cala e la Kalsa di Palermo da domani a
domenica prossima. E' ''What's plain invites pattern,
Incontriamoci nel quartiere palermitano della Kalsa e sulla riva
del mare'' il progetto di arte contemporanea organizzato dalla
fondazione Alternativa di Danzica che vuole mettere a confronto
alcune delle esperienze artistiche, curatoriali ed attivistiche
maturate a Danzica nello spazio che una volta faceva parte degli
storici cantieri navali, con le necessità e problemi dello
scenario artistico ed attivistico di Palermo.
Partecipano nomi dell'arte internazionale: Ewa Partum, Zorka
Wollny, Kader Attia , Marco Godinho, Jean-Christophe Norman,
Michał Znojek, Michał Szlaga, Józef Robakowski, Hiwa K, Stefania
Galegati Shines e MML Studio.
Il progetto prevede residence degli artisti, interventi con
il testo, performance nello spazio urbano, una discussione fra
gli attivisti palermitani e provenienti dalla Polonia, una
lecture e proiezioni di film. La manifestazione si svolge in
diversi luoghi della città e - dicono i curatori - da un lato,
vuole creare una nuova energia negli spazi palermitani e
permettere ai passanti di imbattersi con gli interventi
artistici, dall'altro entrare in relazione con il pubblico
palermitano attraverso un workshop e una serie di incontri.
Gli artisti partecipanti - dicono i curatori - portano a
Palermo l'esperienza maturata nei cantieri navali di Danzica,
sopratutto del Festival Alternativa. Attualmente gli attivisti
urbani di Palermo cercano di "recuperare il mare" lavorando
sulla memoria locale legata allo spazio adiacente al mare.
Diversi edifici postindustriali sono stati trasformati nel Museo
del Mare, centri di cultura e scuole. I cantieri navali di
Danzica, che da anni vedono un'intensa attività artistica,
aspettano la riconversione e il lavoro degli attivisti si
focalizza soprattutto sulla lotta per la protezione del
patrimonio presente.
Desideriamo - dicono gli ideatori del progetto - creare uno
scambio di queste esperienze e far vedere i progetti
performativi e di ricerca realizzati dagli artisti soprattutto
attraverso il mezzo della performance, del suono, del video e
dell'istallazione del testo che fanno unire il tessuto della
città con la nostra presenza e con il flusso del capitale, delle
materie, delle persone e delle informazioni.
Le performance si svolgeranno nella Kalsa e sul lungomare di
fronte. Qui si potranno vedere gli artisti che lavorano con il
testo: Ewa Partum (18 settembre alle 10:30, sulla spiagietta del
Nautoscopio), Kader Attia (18-20 settembre, Salita della
Intendenza), Jean-Christophe Norman (18-20 settembre, Piazza
Marina), Marco Godinho (16-20 settembre, Piazza Magione). Michał
Znojek invece realizza interventi di guerilla gardening (18-20
settembre, via Maqueda, Angolo via Napoli).
Domani alle 18 Aneta Szyłak terrà una lecture nella Dimora Oz,
un laboratorio di arte, intitolata "Pratica localizzata" il cui
obiettivo è quello di illustrare il modo in cui le attività
curatoriali ed artistiche negli spazi che appartenevano ai
cantieri navali sono diventati negli ultimi dieci anni una forza
fondamentale per la creazione dello spazio pubblico. Il 19
settembre alle 10 avrà luogo il dibattito nell'Ecomuseo Mare
Memoria Viva, dove lavorano anche degli attivisti che cercano di
far rivitalizzare il porto di Palermo ponendosi la domanda "Sta
Palermo sul mare?". Interverranno Aneta Szylak, la curatrice del
progetto, Bogna Świątkowska dalla Fondazione Bęc Zmiana,
Cristina Alga, un'attivista palermitana coinvolta nel recupero
degli spazi adiacenti al mare attraverso le attività culturali,
visto come la riconversione artistica ed ambientale
dell'identità locale persa.
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