Protesta spontanea, nel quartiere di Archi Cep, alla periferia Nord di Reggio Calabria, di una cinquantina di residenti.
La presenza di un centro di prima accoglienza per minori non accompagnati, allestito nella sede di un ex facoltà dell'Università, sta diventando sempre meno tollerata.
Vi sono ospitati oltre 300 minori provenienti, per lo
più, da Paesi del subsahara. Alla base della protesta, secondo
quanto riferito dai manifestanti, molestie, anche a sfondo
sessuale, nei confronti di donne nel percorso dalla fermata del
bus fino a casa o in strada mentre percorrono in auto le vie del
quartiere. Ma anche la mancanza di regole nel Centro, che
consente l'uscita a qualsiasi ora dei ragazzi ospitati che sono
costretti a girovagare per il quartiere. Sul posto sono
intervenuti il prefetto Michele Di Bari ed il consigliere
comunale Antonino Castorina che hanno assunto l'impegno di
cercare di limitare gli effetti della presenza dei migranti
attraverso nuove regole e maggiori controlli.
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