"Nel contesto geo-politico e
geo-economico globale, il nostro sistema di ricerca e di
innovazione impone di agire lungo due direttrici: da un lato,
valorizzare ulteriormente le potenzialità delle università,
rafforzando la loro capacità di innovare, e agevolando il
trasferimento tecnologico; dall'altro, proteggere il sistema da
infiltrazioni indebite da parte di Governi stranieri, che, con
modalità insidiose e con insistenza crescente, sfruttano il
carattere aperto dell'attività accademica - essenziale per una
ricerca di qualità - per drenare conoscenze pregiate e prezioso
know-how a proprio favore". Lo ha detto in un messaggio inviato
ad un convegno sull'università che si è svolto stamane in
Senato, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano.
"La consapevolezza della serietà di questa minaccia,
rilevata anche dal Copasir nella scorsa legislatura - ha
rilevato il sottosegretario - ha spinto il Governo a elaborare
iniziative di contrasto ad ampio raggio, a partire dal Piano
d'azione presentato nel novembre 2024, nel rispetto
dell'autonomia e della libertà delle università e degli enti di
ricerca; esso infatti non impone, né mira a imporre, limitazioni
all'attività dei ricercatori, bensì si pone in chiave di
supporto e di coordinamento. Non è un lavoro semplice, e
richiede un salto culturale: imparare a bilanciare, caso per
caso, apertura e prudenza, fiducia nella collaborazione
internazionale e sensibilità nell'avvertire eventuali rischi",
ha proseguito Mantovano, il quale ha ricordato che l'Italia ha
mantenuto la capacità di generare innovazione: "la crescita nel
numero di domande di brevetti è superiore alla media europea
(+1,4%) e ci posiziona all'11mo posto a livello mondiale e al
quinto tra gli Stati dell'Ue, dietro a Germania, Francia, Paesi
Bassi e Svezia", ha concluso.
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