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Biglietterie del Colosseo, multa Antitrust da 20 milioni

Biglietterie del Colosseo, multa Antitrust da 20 milioni

Coopculture: "Ci affidiamo ai giudici". Interrogazioni FdI e M5s

ROMA, 08 aprile 2025, 19:58

di Cinzia Conti

ANSACheck
l�ascensore del Colosseo - RIPRODUZIONE RISERVATA

l�ascensore del Colosseo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mentre i riflettori di tutto il mondo sono puntati sul Colosseo, meta imperdibile nella visita ufficiale dei Reali d'Inghilterra Carlo e Camilla accompagnati tra gli altri dal ministro Alessandro Giuli e da Alberto Angela, sui servizi di biglietteria del Parco Archeologico più famoso al mondo e simbolo dell'Italia si abbatte la scure dell'Antitrust.
    Per "la prolungata indisponibilità di biglietti di accesso all'area, anche a causa dell'accaparramento tramite bot e altri strumenti automatizzati" arriva una maxi multa da 20 milioni. L'istruttoria era stata avviata a luglio 2023 dopo che l'Autorità per la concorrenza e il mercato aveva raccolto vari elementi informativi che evidenziavano la sostanziale impossibilità di acquistare online biglietti per l'ingresso al Parco Archeologico del Colosseo. L'Autorità ha irrogato a CoopCulture, che ha gestito dal 1997 al 2024 il servizio ufficiale di vendita dei biglietti per l'accesso al Colosseo, una sanzione amministrativa pecuniaria di 7 milioni di euro, perché tra l'altro "ha contribuito, in piena consapevolezza, al fenomeno della grave e prolungata indisponibilità dei biglietti di ingresso per il Colosseo a prezzo base. In particolare CoopCulture, da un lato, non ha adottato iniziative adeguate per far fronte all'accaparramento dei titoli di accesso con metodi automatizzati; dall'altro, ha riservato significativi quantitativi di biglietti alla vendita abbinata alle proprie visite didattiche, da cui traeva rilevanti benefici economici.
    Essa ha così costretto i consumatori a rivolgersi a tour operator e a piattaforme che rivendevano biglietti abbinati a servizi aggiuntivi (ad esempio guida turistica, pick up, salta fila) e a prezzi notevolmente più alti". Nell'ambito dello stesso procedimento, l'Autorità ha irrogato sanzioni pecuniarie anche a sei operatori turistici (Tiqets International, GetYourGuide Deutschland, Walks, Italy With Family, City Wonders Limited e Musement), che hanno acquistato biglietti con bot o altri strumenti automatizzati, contribuendo al fenomeno del rapido esaurimento dei biglietti stessi a prezzo base sul sito del concessionario. CoopCulture "respinge totalmente gli argomenti che compongono l'architettura del provvedimento dell'Antitrust", parla di una decisione che "trova fondamento nella volontà di dare risposta alla pressione mediatica più che a fare chiarezza" e annuncia che "si affiderà all'autorità giudiziaria, confidando totalmente nella magistratura". GetYourGuide esprime "stupore e forte contrarietà" rispetto alle conclusioni dell'Autorità, riservandosi di presentare ricorso al Tar per tutelare la propria reputazione e confermare la piena legittimità del proprio operato e sottolineando di aver "sempre operato secondo le modalità contrattuali di CoopCulture".
    Dall'altro lato esultano tutte le associazioni di consumatori, Codacons, Unc, Consumerismo, Udicon che aveva denunciato che il Colosseo era diventata "un'arena dove i grandi player agivano da predatori e i consumatori erano abbandonati". Soddisfatto anche il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, responsabile Cultura e Innovazione di FdI, che annuncia un'interrogazione e spiega che "vengono confermate le storiche denunce di Fratelli d'Italia, portate avanti fin dalla scorsa legislatura sulle eterne proroghe e la gestione opaca della biglietteria del Colosseo, che è stata data per anni in proroga alla stessa concessionaria, per poi scoprire che è stato fatto cartello a danno di altre società". Conferma il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli di FdI: "Ci vuole l'Antitrust per mettere in riga soggetti che per decenni hanno spadroneggiato al Colosseo, come CoopCulture o giganti dell'economia come Get your guide digitale". Anche il deputato M5s Alfonso Colucci annuncia "un'interrogazione parlamentare al ministro della Cultura: vogliamo sapere chi ha consentito questa deriva speculativa, se ci siano responsabilità amministrative e quali azioni urgenti si intendano adottare per impedire che simili distorsioni si ripetano". 
   

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