Un fil rouge lega la prima capitale
d'Italia all'ultima, definitiva, con le sue Vedute di Roma che
troneggiano tra le 93 opere di Giovan Battista Piranesi, fino
all' 11 marzo in mostra nei Musei Reali di Torino. Provenienti
dalla Fondazione Giorgio Cini e dalle collezioni del Museo di
Roma di Palazzo Braschi, le creazioni del grande incisore e
architetto veneziano del XVIII secolo, trovano spazio nelle Sale
Palatine, 600 metri quadrati all'interno della Galleria Sabauda
che s'affaccia sulla porta nord di Augusta Taurinorum, la Porta
Palatina simbolo della Torino romana. Il titolo
dell'esposizione, "Piranesi. La fabbrica dell'utopia", evidenzia
l'universo espressivo dell'artista, fatto di razionalismo
settecentesco e passione pre-romantica, fantasia, creatività
coraggiosa che lo fece ispiratore di scenografie teatrali e
cinematografiche. La mostra, promossa da Musei Reali di Torino
in collaborazione con Roma Capitale, Fondazione Cini e
organizzata dall'Associazione MetaMorfosi Il pubblico,
indossando gli appositi occhialini, potrà passeggiare tra le
gallerie delle Carceri. La realizzazione è stata resa possibile
dal Laboratorio di Robotica Percettiva dell'Istituto
Tecip-Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Il percorso espositivo
comprende, tra le opere, i Capricci, eseguiti sotto l'influsso
di Tiepolo, e alcune invenzioni piranesiane ricavate dal ricco
repertorio delle Diverse Maniere di adornare i Cammini (1769),
pezzi antichi riprodotti e divulgati da Piranesi nella serie
Vasi candelabri cippi sarcofagi tripoidi, come il tripode del
Tempio di Iside a Pompei.
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