Raccontare il rapporto tra Milano e
Antonio Canova attraverso una selezione di opere conservate nel
capoluogo lombardo ma anche ricordando alcuni grandi progetti
destinati alla città rimasti irrisolti, come il Perseo
Trionfante e il Napoleone come Marte Pacificatore per il
progetto del Foro Buonaparte (mai realizzato), e il gruppo
marmoreo di Teseo che sconfigge il centauro: è la mostra
"Capolavori di Canova. Un omaggio nel bicentenario della morte",
allestita alla Galleria Carlo Orsi dal 1 al 22 dicembre e a cura
di Fernando Mazzocca. Unico evento che Milano dedica al grande
artista nell'anniversario della sua scomparsa, avvenuta a
Venezia il 13 ottobre 1822, la mostra ha il suo fulcro nel
gesso, uno dei più bei modelli esistenti, di Venere e Adone. La
mostra continua nella fortuna dell'immagine di Canova,
rappresentato in due celebri ritratti dal milanese Andrea
Appiani e dal grande maestro inglese Thomas Lawrence, da sempre
legato a Canova. Tra le opere in esposizione spicca poi l'Erma
di Domenico Cimarosa, versione del celebre busto onorario di
Domenico Cimarosa conservato alla Protomoteca Capitolina. La
mostra si conclude infine con un importante dipinto inedito, in
cui Canova ha rappresentato, ispirandosi a una delle sue
sculture più celebri, la Maddalena penitente, opera eseguita nel
1798 a Possagno, città in cui l'artista si era ritirato per
sfuggire ai francesi che avevano occupato Roma.
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