(di Alessandra Baldini)
Alessandro Manzoni con Orhan
Pamuk, Ian McEwan e Pershat Tursun: nella nuova traduzione in
inglese dell'italianista Michael Moore, 'I Promessi Sposi' sono
entrati nella hit parade dei libri da leggere questo autunno
consigliati dal 'Wall Street Journal'.
"La storia di una coppia di innamorati del Seicento italiano
separati dal disegno di un crudele aristocratico e' stata finora
quasi dimenticata in America. Michael Moore ci offre la prima
traduzione inglese in oltre 50 anni del capolavoro manzoniano,
un'opera fondamentale per la letteratura italiana al pari della
Divina commedia e del decamerone", scrive il giornale
affiancando "The Bethroted" a nuovi titoli come "Lessons" di
McEwan, "Nights of Plague" di Pamuk e a un'altra traduzione
eccellente, "The Backstreets: A Novel From Xinjiang" di Tursun,
la prima opera in uiguro ad essere pubblicata in inglese.
Il romanzo di Manzoni e' uscito in inglese a meta' settembre
con la prestigiosa Modern Library di Random House. La traduzione
"e' una pietra miliare, ha scritto Jumpha Lahiri nella
prefazione all'opera "da certosino" di Moore che mette lo
scrittore italiano al posto che merita accanto ad altri grandi
romanzieri internazionali dell'Ottocento.
Secondo il 'Wall Street Journal', 'I Promessi Sposi' e'
"un'epica che definisce una nazione come per le opere di Dumas,
Walter Scott e Tolstoi", ma "ha anche un gusto per l'amore e
l'avventura, un interesse per lo studio degli strati sociali e
l'abilita' di tessere drammi personali con importanti eventi
storici". Sembra strano che un classico di questo calibro "sia
rimasto nascosto finora in bella vista": ora con la "vigorosa e
amichevole" traduzione di Moore "il romanzo e' sotto gli occhi
di tutti".
Moore, che ha gia' fatto conoscere ai lettori degli Stati
Uniti libri di Calvino, Moravia e Primo Levi ma anche Erri De
Luca, Sandro Veronesi e Nicola Gardini, ha lavorato per anni su
Manzoni: "Una doppia prova d'amore" verso la lingua italiana, ma
anche verso l'americano, che "non e' vero che non abbia
eloquenza", e' la spiegazione data dall'italianista alla
monumentale impresa di traghettare 'The Bethroted' nel
ventunesimo secolo.
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