La musica francese del periodo
romantico per un viaggio intorno al mondo. È la proposta della
stagione 2023-2024 del Palazzetto Bru Zane, il centro che ha
sede a Venezia e lavora per diffondere e far riscoprire il
patrimonio musicale francese dal 1780 al 1920. I due festival
veneziani di autunno e primavera e i numerosi incontri
internazionali vogliono appunto mostrare i ''mondi riflessi''
nei libretti delle opere e nei luoghi che le hanno ispirate. Il
calendario è scandito da importanti anniversari da commemorare:
il bicentenario della nascita di Édouard Lalo (1823) e il
centenario delle morti di Gabriel Fauré e di Théodore Dubois
(1924).
Il festival Mondi riflessi in programma dal 23 settembre al
27 ottobre, metterà in evidenza l'ispirazione straniera nella
musica francese del XIX secolo. Nel concerto inaugurale nella
sede veneziana, accompagnate dal pianoforte di François Dumont,
Jodie Devos ed Éléonore Pancrazi eseguiranno arie d'opera e
duetti spaziando dalla Spagna al Portogallo fino all'India e al
Giappone. Il 24 settembre, i pianoforti di Ismaël Margain e
Guillaume Bellom suoneranno Cécile Chaminade (La Sévillane) e
Camille Saint-Saëns (Caprice arabe), mentre la chitarra di Luigi
Attademo porterà in Spagna il 3 ottobre con opere di Fernando
Sor, Dioniso Aguado o Francisco Tarrega. Il festival si
concluderà il 27 ottobre con un programma per pianoforte a
quattro mani interpretato da Lidija e Sanja Bizjak toccando
l'Algeria (Suite algérienne di Camille Saint-Saëns), l'Egitto
(Le Songe de Cléopâtre di Mel Bonis) e India (Danse Indoue di
Cécile Chaminade). In primavera, Palazzetto Bru Zane di Venezia
proporrà dal 23 marzo al 23 maggio 2024 il festival dedicato a
Gabriel Faurè.
La Francia, da sempre crogiolo artistico, in epoca romantica
vide crescere questo suo ruolo grazie all'incremento degli
scambi internazionali. L'aria d'opera francese più nota al
mondo, la Carmen di Bizet, - suggeriscono gli organizzatori -
non è forse una habanera? Eccola, quindi, nel programma della
stagione. Al Théâtre des Arts di Rouen ne sarà proposta una
riscoperta visiva con i costumi di Christian Lacroix, la
scenografia e la messinscena della sua prima rappresentazione
nel 1875.
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