(di Giorgiana Cristalli)
"Siamo in piena epidemia di
solitudine. Quello che sta accadendo con 'Quando sarai piccola'
è un miracolo. E' una canzone spirituale che parla del risveglio
di quell'amore che è l'essenza di tutto. Parla del ritornare
bambini quando si è anziani e sta piacendo anche ai più giovani.
L'Alzheimer è una parte del racconto": lo dice Simone
Cristicchi, tra i primi cinque nella classifica provvisoria
della prima serata del Festival di Sanremo.
Ieri la sua mamma, alla quale il brano è dedicato, era davanti
alla tv "emozionata", racconta il cantautore che ha commosso il
pubblico dell'Ariston e gli spettatori a casa. In un verso canta
'C'è quella rabbia di vederti cambiare e la fatica di doverlo
accettare'. Non mi aspettavo che potesse piacere ai giovani ma
ci speravo perché per tutta una fetta pubblico dai 25 anni in
giù neanche esisto, sono un debuttante sconosciuto. E' bello che
mi abbiano scoperto in questo brano. Cresce il contenuto di
antidepressivi anche tra i più giovani. I medici prescrivono
relazioni umane. Questa solitudine non può che sfociare in
problemi patologici", osserva. In quella fascia di età del
pubblico c'è anche suo figlio Tommaso, che ha 17 anni. "Mi piace
curiosare nella sua playlist e scoprire anche il mondo della
trap. E' importante la realtà dalla quale nascono quei pezzi più
ancora dei contenuti degli stessi".
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