È finita con il pubblico in piedi e
oltre 8 minuti di applausi la prima di Tamerlano, opera di
Haendel, composta 293 anni fa e arrivata per la prima volta alla
Scala.
Un successo merito della direzione di Diego Fasolis, con gli
orchestrali scaligeri ad usare strumenti d'epoca, di un ottimo
cast di cantanti guidato da Placido Domingo e della regia di
Davide Livermore che ha deciso di ambientare non nel Trecento ma
a San Pietroburgo durante la riunione d'ottobre la storia
dell'imperatore turco Bajazet (Domingo), fatto prigioniero dal
tartaro Tamerlano (Bejun Mehta) che, seppur promesso a Irene
(Marianne Crebassa) vorrebbe sposarne la figlia Asteria (Maria
Grazia Schiavo), innamorata di Andronico (Franco Fagioli).
Una trama da far invidia alle migliori telenovelas con
Tamerlano trasformato in Stalin e una scenografia che, grazie a
video in bianco e nero, ricordava i filmoni di Ejsenstejn. E si
sa, il cinema è popolare. Non stupiscono quindi gli applausi,
dopo oltre quattro ore di spettacolo.
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