Scommessa vinta: '...a riveder le stelle', lo spettacolo del 7 dicembre realizzato dalla Scala e andato in onda in diretta su Rai1 oltre che in streaming mondiale è stato visto in televisione da una media di 2 milioni 608 mila spettatori con uno share del 14,7%, Un numero molto vicino al record di 2 milioni 850 mila di Tosca dello scorso anno, che andò in scena però di sabato e un'ora dopo, quindi in un momento in cui ci sono più persone davanti agli schermi.
Il picco di share è stato alle 17.07 quando i lavoratori del teatro - non solo coro e orchestra ma tutte le maestranze - hanno eseguito l'Inno di Mameli. Il momento con più spettatori è stato invece alle 19.45 per il finale, visto da 3 milioni 160 mila telespettatori.
Un numero che ha fatto a dire al sovrintendente della Scala Dominique Meyer che "sono stati moltissimi gli italiani che hanno seguito la serata del 7 dicembre su Rai1, Radio3 e Raiplay", senza contare i dati dall'estero e dallo streaming, che non sono ancora stati ufficializzati.
Il successo era sperato ma non scontato. Obbligata a rinunciare al pubblico per le norme anticovid, la Scala aveva deciso di mettere in scena Lucia di Lammermoor con la regia di Yannis Kakkos e interpreti eccezionali come Lisette Oropesa e Juan Diego Florez ma un focolaio di Coronavirus nel coro ha costretto a cancellare il titolo e a cercare un' alternativa.
Così è nata l'idea dello spettacolo con 24 fra i maggiori cantanti lirici del mondo - da Vittorio Grigolo a Ludovic Tezier, a Marianne Crebassa senza dimenticare la stessa Oropesa e Florez - a cantare arie famose ciascuna con una propria scenografia e introdotte da brani di prosa. Arie registrate dal vivo e poi montate insieme. Uno spettacolo che a teatro, con tutti i lunghi cambi di scena necessari, non si sarebbe mai potuto vedere.
"Una scelta difficile e coraggiosa" ha riconosciuto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, con un risultato che "ha saputo emozionare l'Italia e il mondo intero". "Non sono sorpreso dal grande successo di pubblico che è l'ulteriore dimostrazione - ha aggiunto - di quanto sia stata giusta l'intuizione e quante siano le potenzialità di una piattaforma digitale per offrire la cultura italiana nel mondo".
"Ieri la Rai - ha sottolineato l'ad Fabrizio Salini - ha fatto ancora una volta il suo dovere di servizio pubblico e ha messo a disposizione della cultura un palcoscenico grande come l'Italia".
Incassato il successo, però la Scala deve pensare al suo futuro, pieno di incognite considerando che non si sa quando si potrà riaprire e in che condizioni. Nel breve periodo ci saranno il concerto di Natale diretto da Michele Mariotti registrato il 19 che sarà trasmesso su Rai 1 la mattina del 24 e il gala di danza realizzato il 17 e messo in onda il prossimo anno, lo streaming sul sito del teatro di alcuni spettacoli per bambini come Pierino e il lupo, e alcuni concerti. La speranza del sovrintendente è di poter mettere in scena, come prima opera alla riapertura, Così fan tutte di Mozart con la direzione di Antonio Pappano, in autunno la Calisto di Francesco Cavalli con la regia di McVicar, Il barbiere di Siviglia diretto da Chailly, di confermare il previsto concerto di Riccardo Muti con i Wiener e in futuro realizzare una nuova produzione della tetralogia di Wagner. Ma "dobbiamo essere attenti - ha sottolineato il sovrintendente - alla salute dei dipendenti, al livello artistico e alla salute finanziaria.
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