Duecento per cento: per festeggiare
il centenario dalla nascita di Franco Zeffirelli ieri la Scala
ha messo in scena la duecentesima volta la Bohème
nell'allestimento ideato dal regista nel 1963 e da allora
ripreso dal teatro per 24 volte, con appunto un totale di
duecento repliche.
Questa volta però sul palco non sono apparsi l'asinello e il
cavallo a che tanto avevano fatto arrabbiare gli ambientalisti
negli ultimi anni (con tanto di blitz nel 2017, ultima volta in
ordine di tempo in cui questa Bohème è stata inserita in
cartellone). Segno dei tempi che cambiano. Per il resto, la
tradizione è stata rispettata: con i costumi di Pietro Tosi e le
luci di Marco Filibeck, e la ripresa della regia di Mario
Gandini che di Zeffirelli fu assistente dal 1991.
Applausi del pubblico a scena aperta dopo 'Che gelida
manina' al trentenne Freddie De Tommaso, unico tenore ad aver
firmato in esclusiva con Decca dai tempi di Jonas Kaufmann che
alla Scala finora ha cantato in una unica rappresentazione di
Adriana Lecouvreur il 10 marzo dell'anno scorso, e anche a
Marina Rebeka, che per la prima volta ha interpretato Mimì alla
Scala, dove è di casa. Per lei applausi non solo dopo Mi
chiamano Mimì ma anche al termine di Donde lieta uscì. E
applausi al resto del cast: Irina Lungu - che in alcune
rappresentazioni interpreterà anche Mimì - nella parte di
Musetta. Alessio Arduini come Schaunard, Luca Micheletti
(Marcello). Jongmin Park (Colline), Andrea Concetti
(Benoît/Alcindoro), Hyun-Seo (Parpignol) e alla direttrice Eun
Sun Kim, al debutto scaligero, che dirigerà Bohème anche alla
Wiener Staatsoper.
Per chi non ha trovato i biglietti (tutte le otto recite in
programma sono esaurite da tempo) resta la possibilità di
vederlo in diretta streaming il 14 marzo sulla piattaforma del
teatro laScalatv.
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