Una mappa delle arti del mondo,
costruire una geografia di collaborazioni europee e
internazionali con lo sguardo puntato ai linguaggi e ai segni
della contemporaneità. Torna con un cartellone di 90 spettacoli
e più di 500 artisti provenienti da 34 nazioni il Romaeuropa
Festival che dal 6 settembre al 19 novembre trasformerà la
capitale in un grande palcoscenico per la danza, il teatro, la
musica e le arti digitali.
Oltre due mesi di appuntamenti pensati per rendere l'Italia e
Roma "il luogo del dialogo e del confronto della cultura
nazionale con la creatività degli altri paesi nel segno
dell'attenzione alle nuove generazioni e dell'incontro'' ha
detto il presidente Guido Fabiani. L'edizione numero 38 del Ref,
nelle intenzioni dei promotori, parte dallo "straordinario
successo dell'anno scorso, dopo la sostanziale tenuta dei due
anni precedenti segnati dalla tragedia della pandemia, per fare
ancora meglio".
Per il direttore artistico Fabrizio Grifasi l'obiettivo è
offrire una "cartografia del presente facendo incontrare sguardi
e visioni che arrivano da luoghi diversi, affrottando le
questioni del nostro tempo attraverso gli occhi degli artisti".
Ad aprire il Romaeuropa Festival saranno, il 6 e 7 settembre
nella Cavea dell'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone,
le "immagini del mondo fluttuante" di Ukiyo-e la prima
coreografia firmata da Sidi Larbi Cherkaoui per il Ballet du
Grand Théâtre de Genève, tra antico Giappone e composizioni
contemporanee. Omaggi saranno dedicati a Peter Brook a un anno
dalla morte, a Franco Battiato con l'esecuzione da parte
dell'ensemble Sentieri Selvaggi delle sue composizioni dal 1974
al 1979 e a Krrysztof Penderecky con il pianista Leszek Mozdzer
e l'Atom String Quartet. Gran finale con l'astro nascente della
danza africana Qudus Onikeku in Re:incarnation; per la musica
Ballakè Sissoko con Lorenzo Bianchi Hoesch, la star del desert
blues Bombino che canta nella lingua dei tuareg e la stella
della world music Fatoumata Diawara, maliana che fonde musica
tradizionale africana con jazz, pop e elettronica.
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