Era talmente bravo, sommesso e felpato
nella sua recitazione che sembrava sempre passare per caso sulla
scena. Ma il teatro italiano ha ragione di piangere la scomparsa
di Paolo Ferrari - avvenuta a Roma ad 89 anni - perché proprio
sulla scena mostrò la straordinaria versatilità della sua arte,
costruita con pazienza e passione all'ombra di grandi maestri
fondendo esperienze e stili molto diversi. Memorabile la sua
presenza nell'"Opera da tre soldi" di Brecht sul palcoscenico
del Piccolo Teatro di Milano con Giorgio Strehler e poi nella
sua collaborazione con Luca Ronconi. Per il grande pubblico però
diventò il "Signor Ferrari" grazie alla pubblicità in tv di una
nota marca di detersivi e poi per gli sceneggiati che connotava
spesso da splendido co-protagonista come nel "Nero Wolfe" in
coppia con Tino Buazzelli. Ma la sua storia d'amore con la
recitazione comincia molto prima, nel 1938 e il figlio del
console italiano a Bruxelles (dove era nato il 26 febbraio del
'29) non avrebbe mai più smesso di recitare.
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