Immagini storiche, interviste,
memorie pubbliche e private del percorso e del pontificato di
Jorge Mario Bergoglio, con materiali d'archivio (dell'Istituto
Luce, degli archivi Vaticani e della Fondazione Ansaldo tra gli
altri), riprese ad hoc, il racconto del giornalista Massimo
Minella, e incontri con testimoni, memorie e luoghi che lo hanno
visto protagonista dall'infanzia al soglio pontificio. Sono fra
gli elementi nel documentario Il Nostro Papa, diretto da Marco
Spagnoli e Tiziana Lupi che, nell'ambito della programmazione
speciale del servizio pubblico per la morte di Bergoglio, va in
onda il 21 aprile alle 20,40 su Rai 3.
Il film non fiction, realizzato per il compleanno del
pontefice nel 2019, è tratto dall'omonimo libro di Tiziana Lupi,
la prima biografia per immagini di Papa Francesco (Mondadori) e
da lui personalmente approvata. Il film è una co-produzione tra
Italia e Argentina, prodotta Red Film e Lazos de Sangre, in
collaborazione con Rai Cinema, e distribuito da Istituto
Luce-Cinecittà. Il nostro Papa ripercorre la storia della
famiglia Bergoglio a partire dalle origini italiane e
dall'emigrazione in Argentina, che l'ha vista scampare un
terribile naufragio, passando per l'infanzia, la vocazione e la
crescita dell'uomo che molti anni dopo sarebbe diventato Papa
Francesco.
L'attore Iago Garcia, è stato chiamato a interpretare il
giovane Jorge Mario Bergoglio. Il suo desiderio di prepararsi al
meglio per il ruolo lo porta a ripercorrere le origini e
l'infanzia di Jorge Mario, divisa fra Italia e Argentina.
Attraverso viaggi, incontri e interviste, l'attore apprenderà
cosa c'è all'origine della figura e del pensiero di quello che è
diventato il Papa. "La nostra sembra una favola, ma non lo è: è
quanto accaduto alla famiglia di Francesco e allo stesso Papa,
un uomo che per impegno e dedizione merita solo rispetto e
attenzione, ma anche una sconfinata ammirazione per la sua
semplicità e la sua determinazione a cambiare lo stato delle
cose - spiegano gli autori nelle note di produzione -. Per i
poveri, certo, ma anche per gli umili, gli offesi, i piccoli, i
deboli, gli uomini e le donne che non godono della protezione di
niente e di nessuno".
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