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Leopardi, Zibaldone di pensieri

Leopardi, Zibaldone di pensieri

Riunite le sei parti dell'edizione critica moderna

ROMA, 22 febbraio 2015, 11:08

Paolo Petroni

ANSACheck

La copertina dello 'Zibaldone di pensieri ' a cura di Fabiana Cacciapuoti - RIPRODUZIONE RISERVATA

La copertina dello  'Zibaldone di pensieri ' a cura di Fabiana Cacciapuoti - RIPRODUZIONE RISERVATA
La copertina dello 'Zibaldone di pensieri ' a cura di Fabiana Cacciapuoti - RIPRODUZIONE RISERVATA

GIACOMO LEOPARDI, 'ZIBALDONE DI PENSIERI' (DONZELLI, pp. 1.232 - 55,00 euro).
    E' un impegno importante e qualificante per un editore, in questo momento di grave crisi, pubblicare un volume di oltre 1200 pagine di un autore classico come Leopardi, riunendo le sei parti dell'edizione critica moderna del suo 'Zibaldone di pensieri', finita di curare nel 2004 da Fabiana Cacciapuoti, che ci aiuta a scoprire un poeta più vero, lucido e meno pessimista nel viaggio attraverso i suoi tormenti. Pensiamo comunque il momento si riveli favorevole, vista la ricchezza e varietà di quest'opera, che può attirare gli interessi più diversi, e il successo rivelatore del film di Mario Martone sulla vita e l'opera del poeta di Recanati. Non è un caso che, recentemente, uno studioso e universitario raccontasse a un giornale di essersi visto rifiutare un suo studio su un importante autore classico, venendo invitato dall'editore, se proprio ci teneva alla pubblicazione, a dedicarsi a Leopardi diventato... di moda.
    Lo 'Zibaldone', la cui prima edizione fu patrocinata da Carducci e arrivò a compimento in un anno simbolico come il 1900, è stato un libro che, ben più delle poesie di Leopardi, ha influenzato incisivamente il mondo intellettuale e letterario di gran parte del secolo a venire. E non si tratta solo di contenuti, della ricchezza di pensiero e di osservazioni, di notazioni e chiose, di riflessioni e citazioni, ma anche di forma, quella forma del frammento, dell'appunto e dell'aforisma divenuta tanto emblematica del modo di espressione contemporanea (che, forzando la mano, arriva oggi ai 140 caratteri delle comunicazioni di Twitter), e infine di moderno gioco di contaminazioni, tra letteratura, filosofia, storia, arte, scienza e così via.
    "Non si conoscono mai perfettamente le ragioni, né tutte le ragioni di nessuna verità; anzi, nessuna verità si conosce mai perfettamente, se non si conoscono tutti i rapporti che ha essa verità con le altre.... che è come dire che nessuna verità è stata mai e sarà mai perfettamente e interamente e da ogni parte conosciuta" scrive in una nota del 26 maggio 1821, in cui sembrerebbe quasi parlare del suo lavoro all'amato Zibaldone, sorta di enciclopedia universale che nasce dall'esigenza di andare alla ricerca di qualche verità, collegando pensieri, citazioni, notizie una con l'altra, sino a rendersi conto di come fosse impossibile arrivare a una qualche fine. Antonio Prete, autore di un intenso Preludio all'opera, parla di "segno visibile di un'oscillazione costante tra frammento e progetto, fra occasione e costruzione. Un'esitazione, o un'oscillazione che è sintomo di un pensiero in movimento, interrogativo, incompiuto, pronto sempre a ripartire per una nuova avventura esplorativa".
    Leopardi scriveva le varie note ognuna su un foglio che teneva in una cassetta che lo seguiva in ogni suo spostamento e che, al punto culminante, raccolse 4526 pagine numerate progressivamente e un lemmario di 555 schedine, più 38 schedine per le polizzine richiamate (i collegamenti tra le varie note), più 3 indici e 7 schede dedicate a percorsi tematici. Per la Cacciapuoti, che scrive una bella introduzione di oltre 30 pagine, e ci propone un ricco, analitico e rivelatorio ritratto psicologico del poeta, in tutto questo "diventa evidente che le polizzine con i titoli che l'autore stesso ci ha lasciato, e con le sequenze di brani da esse indicate, rispondevano a un progetto che non era posteriore, ma che, al contrario, si definì sin dalle prime pagine del testo, dando valore progettuale all'intera scrittura zibaldonica". Ecco quindi questa sua edizione, che diventa tematica, ricostruendo quel progetto e dandocene una ripartizione in sei parti: Trattato delle passioni; Manuale di filosofia pratica; Della natura degli uomini e delle cose; Teorica delle arti, lettere ecc. - parte speculativa; Teorica della arti, lettere ecc. - parte pratica, storica; Memorie della mia vita. Uno studio, quindi, per ridare senso a un caos solo apparente e che dà chiarezza evidente a un percorso intellettuale e esistenziale, facendocene seguire i fili rossi che lo sviluppano, muovendo "sempre da un'attenta e fredda osservazione di sé" e, di sezione in sezione, "si volge quindi alla società, guardando ai sentimenti che sottostanno all'agire umano".
   
   

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