A disposizione di più di trecento
ragazzi, il centro polisportivo della Città dei ragazzi
inaugurato oggi a Mola di Bari amplia l'offerta di cura e
prevenzione per minori a rischio devianza e in condizioni di
disagio sociale. Intitolato ad Antonio Montinaro, caposcorta del
giudice Falcone, morto nella strage di Capaci, il centro
sportivo è stato inaugurato alla presenza del ministro
dell'Interno Matteo Piantedosi. Sono intervenuti, tra gli altri,
il direttore di Enel Italia, Nicola Lanzetta, anche consigliere
di Enel Cuore Onlus che ha sostenuto il progetto; il sindaco di
sindaco di Bari, Antonio Decaro; il presidente della Regione
Puglia, Michele Emiliano; il capo della Polizia, Vittorio
Pisani; e padre Giuseppe de Stefano, fondatore della comunità.
Quest'ultimo ha spiegato che "le strutture sportive sono il
segno che tutti i figli hanno il diritto di avere cose belle e
grandi".
La Città dei ragazzi, riconosciuta dal Viminale quale
progetto pilota per il sud Italia per la prevenzione del disagio
e alla devianza giovanile, ha seguito 70 ragazzi tra i sei e i
25 anni, e con la realizzazione del centro polisportivo conta di
poter raggiungere un'utenza complessiva di circa 300 minori.
"Enel Cuore - ha detto Lanzetta - rappresenta ormai da 20
anni un punto di riferimento nel terzo settore in Italia. In
questi 20 anni abbiamo realizzato più di 900 progetti ed erogato
più di 100 milioni di euro a favore di progetti a sostegno delle
persone più fragili. A voi il nostro più grande ringraziamento
per il lavoro che quotidianamente svolgete".
Il centro polisportivo include un campo di calcio a 11, due
campi di padel coperti, un campo di beach volley con spogliatoi.
Inoltre oggi la Città dei ragazzi ha siglato un accordo con le
Fiamme oro della Polizia, in vista anche della realizzazione di
un Palazzetto dello sport e quindi dell'attivazione di ulteriori
discipline che aiuteranno la crescita e la formazione dei
ragazzi. Piantedosi ha sottolineato "l'importanza di prendersi
cura del prossimo: è fondamentale perché serve a tutta la
società, questo è un messaggio che riguarda anche chi ha
missioni istituzionali".
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