Anche la Puglia registra un trend crescente delle esportazioni e sette Comuni pugliesi sposano il progetto di Noicàttaro che valorizza l'uva da tavola e il suo territorio.I sindaci di Rutigliano, Giuseppe Valenzano, di Turi, Ippolita Resta, di Mola di Bari, Giuseppe Colonna, di Castellaneta, Giambattista di Pippa, di Grottaglie, Ciro D'Alò, di Aldelfia, Giuseppe Cosola, di Noicattaro, promotore dell'iniziativa, Raimondo Innamorato, (Giuseppe Nitti di Casamassima firmerà al più presto), hanno sottoscritto, al Palazzo della Cultura di Noicàttaro, a conclusione dell'evento "Regina di Puglia", con la partecipazione e il sostegno di Antonio Decaro, presidente della Città Metropolitana di Bari, il protocollo d'intesa per mettere a terra sinergie allo scopo di valorizzare l'uva da tavola, asse portante dell'economia locale, e il suo territorio.
L'iniziativa è un caso unico in Italia per quanto riguarda il settore dell'ortofrutta.
Per l'assessore
all'Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia "questa
forma di aggregazione molto lungimirante segna un passaggio
culturare di comunità legate alla tradizione contadina e alla
Dieta Mediterranea che sanno trovare vie moderne di sviluppo e
innovazione affinché non si paghino più royalties per coltivare
l'uva da tavola. Da parte sua Regione Puglia, tramite la nuova
programmazione del Csr sosterrà anche la trasformazione e ha
dato mandato a centri di ricerca e università di accompagnare la
crescita del mercato che vira verso le varietà senza semi. E a
Macfrut 2024 la Puglia sarà capofila delle comunità che
producono uva da tavola con l'orgoglio di liberarci dal
pagamento di royalties alle spalle di chi lavora sotto i tendoni
e nei campi".
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