"Se c'è una cosa che il ddl Made in
Italy fa sulla cultura è solo propaganda. L'istituzione della
Fondazione imprese e competenze per il made in Italy servirà
semplicemente ad essere l'ennesimo carrozzone con il quale
affidare ruoli, compiti e incarichi probabilmente alla famiglia
allargata, agli amici, ai parenti e ai conoscenti più stretti".
Ad affermarlo in una nota è la deputata del M5S Anna Laura
Orrico.
"Tra l'altro - aggiunge - è previsto un finanziamento di
500.000 euro a partire dal 2024 quando, con un investimento del
genere, per esempio, si potrebbero finanziare idee innovative di
giovani studenti che vadano a produrre delle innovazioni
tecnologiche nelle cosiddette aziende del made in Italy, e
quindi fare una cosa che l'Italia solitamente non fa, cioè
spingere i giovani a creare impresa da giovanissimi, al di sotto
dei 18 anni". "Questo - prosegue la parlamentare - si fa nei
Paesi anglosassoni, dove i primi startupper sono di età molto
giovane, addirittura 14 o 15 anni". "Ma la chicca finale -
conclude D'Orrico - è l'istituzione del premio 'Maestro del Made
in Italy': i nostri imprenditori chiedono molto altro, chiedono
investimenti, chiedono controlli a chi fa concorrenza sleale
attraverso il lavoro nero e non riconoscimenti di questo genere
per i quali, tra l'altro, esiste già il riconoscimento del
Cavalierato del lavoro, che viene attribuito dal Presidente
della Repubblica".
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