"Abbiamo presentato un parere
alternativo a quello della maggioranza sullo schema di decreto
legislativo inerente il concordato preventivo biennale. In
particolare ci trova in disaccordo l'estensione dello strumento
a tutti i contribuenti che ne facciano domanda a prescindere dal
livello di affidabilità fiscale. Questo, oltre a rappresentare
un premio per i comportamenti elusivi, rappresenta un
sostanziale disincentivo ad ottenere alti indici di affidabilità
fiscale. Mettendo di fatto in discussione l'utilità degli ISA. I
modelli che sono alla base degli Indici di Affidabilità Fiscale
possono senz'altro essere migliorati, come noi abbiamo proposto,
per rappresentare meglio la realtà delle PMI o delle imprese
cooperative, ma è sbagliato prescindere totalmente dallo
strumento.
Inoltre nessun potenziamento dell'organico dell'Agenzia delle
Entrate è previsto nel decreto. Agenzia che verrà sovraccaricata
di compiti anche in ragione dell'allargamento della platea dei
potenziali beneficiari dello strumento". Così in una nota i
senatori del Pd Francesco Boccia, Cristina Tajani e Alberto
Losacco membri della commissione Finanze a Palazzo Madama.
"Infine non riteniamo coerente con le finalità di contrasto
all'evasione e all'elusione la soglia arbitrariamente indicata
del 10% del reddito dichiarato l'anno precedente. Si tratta di
un limite arbitrario fissato dal legislatore che vincola le
valutazioni dell'Agenzia.
Si aggiunge al sostanziale blocco delle attività di accertamento
da parte dell'Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza
nei confronti dei soggetti che aderiscono al concordato
preventivo biennale", conclude.
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