Tra il 2019 e il 2023 le
importazioni di armi in Giappone sono aumentate del 155%
rispetto al quadriennio 2014-2018. È quanto rivela lo Stockholm
International Peace Research Institute (Sipri) in un rapporto
appena pubblicato che monitora i trasferimenti internazionali.
In base ai dati che sono stati citati dall'agenzia Jiji Press,
la nazione asiatica è diventata in questo modo il sesto
importatore di armi al mondo, con il 4,1% del totale.
In base alle statistiche dell'istituto svedese, nei cinque
anni fino al 2023, il Giappone ha acquistato 29 jet da
combattimento dagli Stati Uniti, investendo sempre più fondi per
migliorare le sue capacità di attacco in territorio nemico.
Tokyo ha anche ordinato 400 missili a lungo raggio dal suo
principale alleato, consentendo per la prima volta al Paese del
Sol Levante di poter raggiungere obiettivi in Cina o in Corea
del Nord. Simultaneamente le importazioni di armi della Corea
del Sud sono aumentate del 6,5%. Alla fine del 2022 il premier
conservatore, Fumio Kishida, ha aggiornato i tre documenti
chiave in materia di difesa, compresa la Strategia di sicurezza
nazionale, mettendo in atto un cambiamento significativo in
conformità alla Costituzione pacifista del Paese, con
l'obiettivo di raddoppiare il bilancio annuale della difesa fino
al 2% del prodotto interno lordo entro il 2027, in linea con le
linee guida dei paesi Nato, e come auspicato da Washington.
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