"Con la riforma fiscale del governo è
venuta meno la progressività, servono correzioni come prevede la
Costituzione". A chiederlo è la senatrice del Pd Cristina Tajani
con un'interrogazione alla presidente del Consiglio e al
ministro dell'Economia.
"La nostra Carta - spiega - indica che il legislatore deve
assoggettare ad eguale prelievo fiscale i contribuenti che
manifestino una uguale capacità di contributiva, mentre deve
assicurare una differente assoggettazione a prelievo tributario
per contribuenti che manifestino una differente capacità
contributiva, secondo il principio della progressività".
"Dal combinato disposto delle diverse misure adottate dal
governo in attuazione della Riforma fiscale - sottolinea - tra
interventi volti ad assoggettare ad imposta sostitutiva o
cedolare alcune tipologie di reddito (Flat Tax e Concordato
preventivo biennale) ed interventi sulle detrazioni, molti
contribuenti a parità di reddito sono chiamati concorrere in
maniera differente alle finanziamento delle spese pubbliche. E,
quindi, ormai il rispetto dell'articolo 53 della Costituzione
Italiana è posto esclusivamente a carico dei percettori di
reddito di lavoro dipendente e assimilato nonché da pensione,
chiamati a concorrere in maniera più incisiva alle spese
pubbliche".
"E' necessario - conclude Tajani - che il governo intervenga
urgentemente per riequilibrare il peso della progressività tra
le varie tipologie reddituali, per razionalizzare il sistema
delle detrazioni e avvicinare le aliquote reali a quelle
effettive. Si preveda, già nella legge di bilancio, una profonda
revisione dell'intervento sul sistema delle detrazioni d'imposta
con l'obiettivo di migliorare il profilo della progressività
dell'IRPEF, evitando aggravi d'imposta per i contribuenti, ed in
particolare per quelli con redditi compresi tra 32 mila e 40
mila euro".
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