(v. 'Ugl metalmeccanici...' delle 17.16 circa)
ll rilancio di Piombino (Livorno)
si misura anche sulla continuità occupazionale e l'assorbimento,
da qui al 2028, dei 1.300 dipendenti circa ancora in forza
lavoro, 400 dei quali sono addirittura in cassa integrazione a
zero ore da anni.
Lo evidenzia la Regione Toscana in una nota di commento
all'incontro al Mimit.
"Acquisita l'intesa per la ripartizione delle aree fra Jindal
e Metinvest, oggi istituzioni - Governo, Regione e Comune di
Piombino - , sindacati, aziende e lavoratori, riuniti a Roma
presso il Mimit, si sono infatti concentrati - sottolinea il
testo - sugli step per la transizione occupazionale nel
passaggio a quello che Eugenio Giani definisce "un polo
siderurgico di primaria importanza in Italia e in Europa"".
Giani, a Firenze per gli impegni in Consiglio regionale,
precisa: "Gli accordi di programma che si andranno a definire
tra Jindal e Metinvest porranno le basi per la realizzazione
dell'impiantistica del polo siderurgico, ma intendiamo governare
la fase della transizione per fronteggiare la necessità
prioritaria sentita dal territorio, ovvero la sorte di centinaia
di famiglie". Al tavolo romano, quindi, la Regione si è detta
"disponibile ad anticipare giacenze di fondi 2024 per favorire
il rinnovo della cassa integrazione in continuità anche per il
2025, nell'attesa del riparto regionale delle risorse nazionali
destinati alle aree di crisi complessa per l'anno prossimo".
Per la Toscana Valerio Fabiani, consigliere speciale di
Giani per lavoro e crisi aziendali, ha affermato che "i passi
avanti ci sono stati e sono importanti, i numeri di forza lavoro
ipotizzata si avvicinano al bacino occupazionale dell'acciaio a
Piombino. Ma se dovremo procedere alla stesura di due distinti
accordi di programma, ci sarebbe comunque bisogno di un unico
accordo quadro condiviso relativo alla fase di transizione e con
particolare riferimento alla parte occupazionale". Un piano che
introduca percorsi personalizzati di formazione per lavoratori
che rientrano nel processo produttivo in molti casi dopo anni di
cassa integrazione e che potrebbero nel frattempo guardare ad
altre soluzioni lavorative percorribili. Fabiani propone
incontri di natura tecnica con i ministeri (il Mimit e quello
del Lavoro).
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