Quella definita oggi con una
richiesta di archiviazione, dopo un versamento all'Agenzia delle
Entrate da 326 milioni di euro da parte di Google, è una delle
tante inchieste aperte negli ultimi anni dalla Procura di Milano
su colossi del web e dell'high tech su profili fiscali e tasse
evase. La stessa web company californiana aveva già risarcito il
Fisco italiano nel 2017 con 306 milioni, chiudendo così le
pendenze tributarie e sanando situazioni dei 15 anni precedenti.
Ora la società irlandese del gruppo di Mountain View, spiega
la Procura milanese, "ha optato per la conclusione di un accordo
di adesione all'atto di accertamento, strumento che permette di
definire in maniera tempestiva la posizione fiscale e
regolarizzare le pendenze mediante il versamento delle somme
contestate, accedendo alla qualificazione dell'illecito in
termini di elusione fiscale ed abuso del diritto". E "all'esito
dell'accordo la società ha provveduto al versamento in un'unica
soluzione di 326 milioni di euro a titolo di imposte, sanzioni
e interessi, per definire le pendenze con il Fisco italiano".
Lo scorso giugno era venuta a galla l'inchiesta milanese,
coordinata dai pm Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi, sulla
presunta evasione fiscale da parte di Google stimata in poco
meno di 900 milioni. In sostanza, l'indagine vedeva al centro
server e servizi tecnologici basati in Italia, la vendita di
spazi pubblicitari e tasse non versate sui ricavi.
Il "modello Milano", ossia la "sinergia operativa" nelle
diverse fasi "di verifica fiscale, di successivo accertamento
dei tributi e nelle correlate indagini penali", aveva spiegato
il procuratore Marcello Viola nei giorni scorsi, ha permesso
"negli ultimi 3 anni di recuperare risorse a beneficio della
collettività per circa 2 miliardi di euro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA