Il documento emanato dal Consiglio
nazionale dei commercialisti a gennaio con le regole tecniche
applicate dagli iscritti in materia di antiriciclaggio,
"presenta una serie di criticità potenzialmente in grado di
rendere i colleghi passibili di sanzioni, in caso di verifiche".
Lo si legge in una nota dell'Anc, l'Associazione nazionale dei
commercialisti, che ha evidenziato "tre punti di debolezza sui
quali occorre intervenire con urgenza", ossia "le modalità di
adeguata verifica semplificata, la classificazione del grado di
intensità del rischio inerente, la valenza della regola tecnica
che deve risultare perfettamente tutelante".
"Le regole tecniche adottate dalla governance di una categoria
professionale" afferma la vicepresidente dell'Anc Miriam Dieghi,
"devono certamente aderire ai contenuti del dettato normativo,
ma devono altresì rappresentare uno strumento atto a tutelare
coloro che tali regole si troveranno a seguire, mettendo al
riparo da incertezze interpretative che possano porre i
professionisti a rischio sanzioni, in caso di verifica da parte
dei soggetti preposti. Esprimiamo pertanto la nostra profonda
preoccupazione e ci adopereremo nelle giuste sedi affinché sia
posto rimedio a tutte le criticità evidenziate", termina la nota
del sindacato professionale.
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