L'altro capo della riforma - spiega
ancora il Mimit - riguarda il settore degli enti cooperativi e
mutualistici e si inserisce nell'ambito degli interventi volti a
contrastare i fenomeni distorsivi nel settore delle cooperative,
a combattere il caporalato e a garantire maggiore trasparenza e
razionalizzazione della spesa pubblica. Un impegno che ha già
comportato la cancellazione, da parte del Mimit, di 30.000
cooperative inattive dal Registro delle Imprese, in seguito al
mancato deposito dei bilanci di esercizio per oltre cinque anni
e l'assenza di valori patrimoniali immobiliari.
La riforma ha l'obiettivo di incrementare, in primo luogo, il
rigore, la qualità e l'efficienza della vigilanza, affinché essa
non si limiti più soltanto ai controlli di mera conformità
normativa (compliance), ma assuma anche un ruolo proattivo,
promuovendo migliori standard di gestione aziendale per
contrastare efficacemente eventuali abusi o irregolarità, anche
grazie alla formazione obbligatoria per i revisori pubblici.
Le funzioni di revisione non saranno più appannaggio
esclusivo dei funzionari pubblici, estendendosi a
professionalità esterne abilitate dal Mimit tramite l'iscrizione
a un albo (commercialisti, esperti contabili, avvocati). L'albo,
rinominato Albo nazionale delle società cooperative e degli enti
con finalità mutualistiche, avrà un unico registro pubblico e si
autofinanzierà con i contributi degli enti cooperativi.
Si interviene, infine, sempre al fine di rafforzare i meccanismi
di vigilanza, sulla disciplina del procedimento sanzionatorio a
carico del revisore che non abbia svolto diligentemente i propri
compiti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA