La Procura di Bologna ha avviato
un'inchiesta per evasione fiscale ai danni del gruppo Ion, il
colosso fintech di proprietà dell'imprenditore Andrea Pignataro.
Al gruppo, un conglomerato attivo nelle tecnologie, nei servizi
e nei dati in ambito finanziario, sarebbe stato contestato, a
quanto si apprende, il mancato pagamento di imposte per circa
mezzo miliardo di euro nel decennio 2013-2023, conto che sale a
1,2 miliardi dopo il calcolo degli interessi.
Ion sta collaborando con gli inquirenti - l'indagine è
condotta dal pm Michele Martorelli - nella convinzione di poter
dimostrare di aver agito correttamente e di poter dimostrare la
propria estraneità alle accuse.
Il gruppo di Pignataro è solo l'ultima delle grandi società
tecnologiche finite nel mirino del fisco e della magistratura
italiani, che hanno acceso un faro su molte big tech americane,
da Google a Meta, da Amazon a Apple. Colossi su cui mantengono
una costante pressione regolatoria, concorrenziale e fiscale
anche le autorità europee, provocando più di un mal di pancia
Oltreoceano, dove l'amministrazione americana contesta le
barriere regolatorie e fiscali che frenano le loro imprese.
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