"A fronte di una riduzione di quasi
1/3 del potere d'acquisto dei salari per l'inflazione accumulata
negli anni, le retribuzioni sono state sostanzialmente ferme dal
2009. Un'emergenza salariale che grava sulle spalle di dei
lavoratori della riabilitazione privata, cui è affidato il 70%
dell'attività della riabilitazione del Servizio Sanitario
Regionale". Questo quanto scritto nel dossier "Le condizioni di
lavoro nei Centri Ambulatoriali di Riabilitazione (Santo
Stefano)" realizzato, congiuntamente, Fp-Cgil, Fps-Cisl e
Uil-Fpl di Ancona.
Ma c'è anche un'altra emergenza legata alla fuga del
personale. Nel Centro Ambulatoriale di Filottrano dal 2022 ad
oggi sono usciti circa 14 professionisti, pari al 40% del
personale. Nel Centro Ambulatoriale di Jesi ne sono usciti circa
8 professionisti, pari al 30% del personale. Nel Centro
Ambulatoriale di Fabriano, ne sono usciti circa 5
professionisti, pari al 19% del personale. "Complessivamente,
tra i Centri Ambulatoriali del Santo Stefano, su un organico
complessivo di personale non medico pari a 82, dal 2022 ad oggi
i dipendenti usciti sono stati 27, pari al 33% del personale
normalmente impiegato", proseguono le parti sociali. E questo
anche "per il numero di prestazioni che un terapista svolge oggi
settimanalmente pari a 49 circa, in media circa 11 prestazioni
al giorno". E in questo contesto, "i datori di lavoro ad oggi si
stanno sottraendo alla contrattazione collettiva del settore per
affrontare questi problemi, chiedendo invece a Stato e Regioni
di aumentare le tariffe delle prestazioni sanitarie (che pure
dal 2009 sono aumentati, a differenza dei salari) ma senza
affrontare la questione salariale dei dipendenti", concludono.
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