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L'Iran ai seggi teme l'astensione, l'appello di Khamenei

L'Iran ai seggi teme l'astensione, l'appello di Khamenei

Teheran accusa gli Usa di interferenze, problemi con internet

ISTANBUL, 29 giugno 2024, 08:09

di Filippo Cicciù

ANSACheck
L 'Iran ai seggi teme l 'astensione, l 'appello di Khamenei © ANSA/EPA

L 'Iran ai seggi teme l 'astensione, l 'appello di Khamenei © ANSA/EPA

"Un importante test politico" per la tenuta della Repubblica Islamica. Questo è il significato delle elezioni presidenziali in Iran per la Guida Suprema, Ali Khamenei, che dopo avere votato in mattinata ha esortato la popolazione a recarsi in massa alle urne, tra i timori che la partecipazione possa essere molto bassa. "Per coloro che nutrono dubbi se votare, non c'è motivo di averne. È facile e non dà loro fastidio né prende loro tempo, anzi, porta molti benefici", ha detto l'anziano leader, che da giorni chiede agli iraniani di votare "per sconfiggere i nemici", dopo che alle presidenziali del 2021 si era registrata l'affluenza più bassa dalla fondazione della Repubblica islamica nel 1979, con poco più del 48%, e la partecipazione era calata ulteriormente solo pochi mesi fa, alle amministrative di marzo, quando ha votato circa il 40% degli aventi diritto. Oggi sono oltre 61 milioni, compresi i residenti all'estero, a votano in seggi distribuiti in 100 Paesi nel mondo.

"La partecipazione è stata molto inferiore al previsto", ha affermato a metà giornata l'ex deputato Mahmoud Sadeghi, mentre non si conoscono ancora i dati ufficiali, sono stati segnalati rallentamenti a Internet e nei giorni scorsi dissidenti e attivisti avevano apertamente lanciato appelli per boicottare il voto, citando la violenza del regime degli ayatollah, anche nella repressione delle proteste esplose alla fine del 2022 dopo la morte di Mahsa Amini, la ventenne curda che ha perso la vita dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale perché non avrebbe portato correttamente il velo. Nel frattempo, l'orario di chiusura dei seggi è stato esteso di quattro ore.

"Il popolo iraniano risponderà con la sua effettiva partecipazione alle urne, come in passato", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani, accusando gli Stati Uniti di "ingerenze negli affari dell'Iran", dopo che l'inviato degli Usa, Abram Paley, aveva dichiarato che Washington non si aspetta "fondamentali cambiamenti" dal voto iraniano.

In seguito al ritiro di due candidati di area conservatrice, il sindaco di Teheran Alireza Zakani e Amir-Hossein Ghazizadeh Hashemi, sono quattro i politici che si sfidano in queste elezioni, convocate anticipatamente dopo la morte, in un incidente aereo il 19 maggio, del presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi. L'unico candidato di area riformista a cui è stato concesso di competere è Masound Pezeshkian, medico 70enne ed ex ministro della Sanità durante la presidenza di Mohammad Khatami tra il 2001 e il 2005, che durante i dibattiti televisivi ha promesso maggiore apertura in politica estera ed è stato appoggiato da Javad Zarif, l'ex ministro degli Esteri che firmò l'accordo sul nucleare, noto come Jcpoa, del 2015. Gli ultimi sondaggi lo davano primo classificato con un consenso superiore al 30%, tra circa un 10% di indecisi, ma per essere eletti al primo turno è necessario raggiungere più del 50% delle preferenze e se nessun candidato ottiene questo risultato si terrà un ballottaggio venerdì prossimo tra i due politici che hanno ottenuto il maggior numero dei voti.

Gli altri candidati sono tutti di area conservatrice. Stando alle rilevazioni, Mostafa Pourmohammadi è dato sotto l'1% dei consensi, mentre la partita si gioca tra l'attuale presidente del Parlamento Mohammad Bagheri Ghalibaf e l'ultraconservatore Saeid Jalili. Dopo essersi ritirato dalla corsa, Alireza Zakani aveva chiesto ad uno dei due di abbandonare la candidatura, in modo tale che il voto dei conservatori potesse concentrarsi su un solo nome, ma l'appello è caduto nel vuoto, e i sondaggi prevedono un vantaggio per Jalili, che comunque non arriva al 30%, mentre Ghalibaf si fermerebbe al 23%. 
   

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