La Procura del Cile ha presentato in tribunale le prove in base alle quali ritiene che il ministro dell'Interno venezuelano, Diosdado Cabello, abbia dato l'ordine di assassinare in Cile l'ex tenente Ronald Ojeda - un militare venezuelano opposto al regime di Caracas - un anno fa, dopo aver raggiunto un accordo con Héctor "El Niño" Guerrero, il principale leader dell'organizzazione criminale transnazionale venezuelana Tren de Aragua, ad oggi latitante.
Secondo la Procura di Santiago, Cabello ha dato l'ordine di uccidere Ojeda a Guerrero, e questi lo ha girato a un criminale noto come "Carlos Bobby" che ha delegato l'esecuzione materiale dell'omicidio a "El Turko", un membro della gang de Los Piratas, franchising locale nel Cile del Tren de Aragua. Arrestato negli Stati Uniti il 30 dicembre scorso, le autorità del governo di Gabriel Boric hanno già chiesto e ottenuto l'estradizione di "El Turko".
Secondo quanto dettaglia il quotidiano cileno La Tercera, il testimone protetto numero 7 citato nell'inchiesta della Procura ha dichiarato che era in un gruppo di Whatsapp dove "El Turko aveva detto che Carlos Bobby gli aveva incaricato di svolgere un 'lavoro' piuttosto complicato da farsi, vestito da poliziotto investigativo cileno, motivo per cui attraverso quel gruppo sono state assegnate varie funzioni".
Il testimone ha anche indicato che per concretizzare l'omicidio, "commissionato da Cabello" è stato effettuato un pagamento in Perù. Le udienze di formalizzazione dei 19 imputati accusati di appartenere alla cellula Los Piratas del Tren de Aragua, 16 dei quali coinvolti nell'omicidio di Ojeda, sono iniziate una decina di giorni fa.
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