In Venezuela desta scalpore un
nuovo caso figlio delle deportazioni dei migranti dagli Stati
Uniti. Una famiglia, ed in particolare una bambina di due anni,
sono i protagonisti di questo ennesimo episodio di vite spezzate
dai rimpatri forzati dell'amministrazione Trump. La piccola si
chiama Maikelys Antonella Espinoza, ed è stata affidata ad una
famiglia adottiva negli Usa, mentre la madre - Yorley Inciarte
Bernal - la settimana scorsa è stata respinta nel Paese
sudamericano ed il padre, Maiker Espinoza Escalona, trasferito
nel maxi-carcere di sicurezza Cecot in El Salvador, dove è
detenuto con l'accusa di far parte dell'organizzazione criminale
Tren de Aragua, senza aver avuto l'opportunità di un giusto
processo.
La Corte Suprema del Venezuela ha ordinato una misura
preventiva per il rientro della bambina in Venezuela, dopo che
la madre ha accusato le autorità Usa di aver "rapito" la sua
bambina.
Il presidente, Nicolas Maduro, che sta cavalcando
politicamente la vicenda delle deportazioni dei migranti dagli
Usa, e questo caso in particolare, chiede la restituzione della
piccola. "La madre biologica della piccola ha i diritti
genitoriali, come ha sancito la Corte in Venezuela. C'è solo un
modo per il governo degli Stati Uniti: restituire immediatamente
la bambina", ha insistito il capo di Stato.
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