Anton Cherepennikov, 40 anni, a capo
della più grande azienda informatica russa, la Ics Holding, è
stato trovato morto nel suo ufficio a Mosca, secondo i media
russi. L'uomo d'affari era ritenuto vicino ai servizi di
sicurezza russi. Cherepennikov è l'ultima figura di alto profilo
dell'élite del Paese a morire in circostanze non ancora chiare.
Secondo i media russi, il decesso è stato attribuito a un
arresto cardiaco, ma
un suo amico, Vasily Polonsky, ha dichiarato di non credere alla
causa ufficiale della morte, come ha riferito il media in lingua
russa Baza: "La causa esatta della morte dell'imprenditore sarà
determinata in seguito", ha dichiarato l'agenzia. Secondo il
quotidiano indipendente russo Novaya Gazeta, la Ics Holding è
stata utilizzata dal Servizio di sicurezza federale russo (Fsb)
per la sorveglianza delle attività online dei cittadini, la
società è stata beneficiaria di una legge, introdotta nel 2018,
che ha rafforzato il controllo dei servizi di sicurezza russi
sui cittadini. Questa legge ha permesso agli operatori di
telecomunicazioni di conservare le registrazioni audio di tutte
le chiamate e i messaggi di testo per sei mesi e il traffico
internet per un mese. La Ics Holding è stata sottoposta a
sanzioni internazionali in seguito all'invasione dell'Ucraina da
parte della Russia.
Cherepennikov è stato a lungo socio dell'oligarca Alisher
Usmanov, colpito anche lui da sanzioni internazionali per i suoi
legami con il presidente russo Vladimir Putin. L'imprenditore
faceva parte del consiglio di amministrazione di Usm e degli
operatori di telefonia cellulare Megafon e Usm Telecom, che
Usmanov controlla, ha scritto Novaya Gazeta.
Nel giro di due giorni sono morte due figure legate al regime
di Putin: due giorni fa il corpo di Igor Kudryakov, 63 anni, è
stato scoperto nel suo appartamento situato nel quartiere
Presnensky di Mosca. Kudryakov era un loligarca miliardario, ex
funzionario governativo, e secondo alcune informazioni era
malato di cancro.
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