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Rassegna stampa quotidiana America Latina e Centrale (2)

Rassegna stampa quotidiana America Latina e Centrale (2)

BUENOS AIRES, 18 marzo 2025, 14:11

Redazione ANSA

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Col passare dei giorni si delinea con maggiore chiarezza la gravità dell'emergenza causata nella provincia di Esmeraldas in Ecuador dalla rottura il 13 marzo scorso di un tratto dell'oleodotto Sote, che trasferisce il petrolio dall'Amazzonia ecuadoriana verso la costa sull'Oceano Pacifico. I media locali sostengono che l'inquinamento riguarda una vasta zona dove vivono almeno 500.000 persone e per questo, scrive il quotidiano El Universo di Guayaquil, il governo ha dichiarato prima una grave emergenza ambientale e poi ha formalizzato lo stato di forza maggiore attraverso cui la compagnia statale Petroecuador potrà sospendere per alcune settimane, e per un periodo massimo di 60 giorni, le forniture di greggio ai clienti stranieri senza incorrere a penalità contrattuali. La ministra dell'Energia e delle Miniere, Inés Manzano, indica da parte sua la tv Ecuavisa, 'ha visitato la zona e mostrato in un video la vasta contaminazione frutto del danneggiamento causato da una frana al Sote'. In sintesi, riporta l'emittente, 'la rottura della tubatura ha prodotto una fuoriuscita di petrolio che ha percorso 82 chilometri attraverso cinque fiumi nei cantoni di Esmeraldas, Río Verde, Atacames e Quinindé, contaminando l'acqua e colpendo migliaia di residenti, danneggiando l'attività agricola regionale, con gravi pregiudizi alla flora e alla fauna locali'.
    Di fronte alle immagini della deportazione dagli Stati Uniti in El Salvador di circa 250 persone accusate di essere membri della banda criminale Tren de Aragua, i media del Venezuela segnalano prese di posizione critiche sull'operazione sia dell'opposizione sia del governo. Il quotidiano oppositore El Nacional riporta che '(María Corina) Machado e (Edmundo) González chiedono di evitare una ingiusta criminalizzazione dei migranti venezuelani' e aggiunge che 'in una dichiarazione congiunta hanno esortato le autorità competenti dei Paesi di tutto il mondo a esercitare estrema cautela nell'amministrazione della giustizia. E 'a distinguere tra i criminali impiegati dal regime (del presidente Nicolás) Maduro per commettere crimini all'estero e la stragrande maggioranza dei migranti innocenti'. Il quotidiano filo-governativo Ultimas Noticias apre la sua edizione odierna con una presa di posizione di Maduro: 'Non ci fermeremo finché i venezuelani rapiti e mandati in prigione in El Salvador, privati dei più elementari diritti e sottoposti a violenza senza un giusto processo né il diritto alla difesa, non torneranno nella loro patria'.
    Immerso in una grave crisi per la scarsezza di combustibile, che agita il quadro sociale, e di carenza di dollari per poter pagare una maggiore importazione di carburante dall'estero, il governo della Bolivia ha rivolto un appello alle forze politiche e sociali, ripreso da tutti i media boliviani, per una riunione oggi mirante a 'mantenere la stabilità e la democrazia' nel Paese. In una conferenza stampa, riporta il quotidiano La Razón, la ministra della presidenza, María Nela Prada, ha spiegato che 'abbiamo deciso di convocare un incontro per la stabilità e la democrazia nel nostro Paese in vista delle elezioni generali del 17 'agosto 2025. Alla riunione, riferisce da parte sua El Deber, 'sono stati invitati il presidente Luis Arce, il vicepresidente David Choquehuanca e i presidenti del Tribunale supremo elettorale (Tse), del Senato e della Camera dei Deputati', nonché 'i dirigenti dei partiti politici rappresentati nell'Assemblea legislativa'. Obiettivo dell'incontro, ha puntualizzato Prada, 'è garantire le condizioni politiche e materiali affinché la democrazia non venga minacciata e il calendario elettorale interrotto'. Questo obiettivo, ha concluso la ministra, 'mira a garantire le condizioni affinché il mandato di Arce possa concludersi e il prossimo governo possa iniziare senza forti tensioni, 'fornendo sicurezza e certezza al popolo boliviano'.
   

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