È in corso "una missione finale di
monitoraggio e valutazione riguardante le attività finanziate
dalla Cooperazione Italiana e realizzate dal Ministero
marocchino dell'acqua e delle risorse". Lo si apprende da un
comunicato diffuso dall'ambasciata italiana a Rabat. Il progetto
che vuole migliorare l'accesso alle risorse idriche e ai servizi
igienico-sanitari nelle aree rurali della Provincia di Settat e
Berrechid si chiama PAGER II e fa parte del Programma nazionale
di approvvigionamento di acqua potabile e irrigazione (PNAEPI)
2020-2027.
Così, spiega il comunicato, si punta ad accelerare gli
investimenti nel settore idrico al fine di aumentare la
fornitura di acqua potabile e irrigua e per rendere il Marocco
più resiliente ai rischi e alle perturbazioni climatiche.
"L'Italia è da sempre al fianco degli enti locali per migliorare
la fornitura di acqua potabile nelle zone rurali - dice
l'Ambasciatore d'Italia a Rabat, Armando Barucco - Questo
progetto simboleggia il nostro impegno condiviso per un futuro
in cui ogni comunità abbia accesso alle risorse di cui ha
bisogno per prosperare, dimostrando la forza e l'efficacia della
nostra cooperazione per il benessere di tutti". Secondo Andrea
Senatori, direttore della sede regionale dell'Agenzia italiana
per la cooperazione allo sviluppo (AICS) a Tunisi, che copre
Marocco, Tunisia, Libia e Algeria, "l'azione della cooperazione
italiana si è intensificata nel tempo a favore del settore
idrico, intervenendo in particolare nelle zone dove le
difficoltà di accesso all'acqua sono maggiori". PAGER II si
concentra sulle province di Settat e Berrechid, "particolarmente
importanti per l'Italia perché sono le regioni di origine di
molti migranti marocchini e transnazionali. Grazie al
finanziamento italiano, pari a 4,5 milioni di euro, stiamo
completando la costruzione di tre torri idriche, una delle quali
è estremamente importante poiché sostituirà quella gravemente
danneggiata durante il terremoto che ha colpito il Marocco lo
scorso settembre".
Nell'ambito delle attività del progetto volte a rafforzare
le infrastrutture sanitarie, si legge ancora nel comunicato,
"143 scuole e 30 dispensari sono state collegate alla rete di
approvvigionamento di acqua potabile e sono state costruite 13
torri d'acqua. Inoltre, sono stati istituiti sistemi autonomi di
approvvigionamento e distribuzione dell'acqua nei centri rurali
isolati di M'Garto e Ouled Mhamed. Il progetto ha consentito
inoltre di organizzare attività di animazione e
sensibilizzazione per studenti, docenti, genitori e altri utenti
sull'uso corretto e responsabile della risorsa". Il lavoro
dell'ingegner Fabrizio Papetti, selezionato dall'AICS per
svolgere le attività di monitoraggio e valutazione, durerà fino
alla fine dell'anno: "Il Marocco - spiega - è uno dei paesi ad
elevato stress idrico e, nell'attuale contesto di scarsità delle
risorse idriche, il progetto PAGER II contribuisce a garantire
la sicurezza idrica del paese, sia nel breve che nel lungo
periodo, e a migliorare l'accesso alle infrastrutture
igienico-sanitarie. È per questo motivo, e per garantire
un'utile assistenza tecnica al partner marocchino nella fase
finale del progetto, che la missione è stata pianificata in
tempi così rapidi. Gli ultimi interventi comprendono
l'installazione di reti idriche alimentate dall'energia solare e
dimostrano che l'attenzione ai temi della sostenibilità e la
voglia di miglioramento sono sempre forieri di nuove e più
vantaggiose soluzioni, anche in fase di realizzazione. Ci
auguriamo che il completamento dei lavori e la cerimonia di
chiusura del progetto definitivo possano avvenire entro la fine
del 2024". Molto soddisfatto l'ingegnere Badre Mechti,
responsabile del Servizio Approvvigionamento Acqua Potabile del
Ministero delle Attrezzature e dell'Acqua: "Il progetto è nella
sua fase finale e, grazie ad uno spirito di forte collaborazione
con il nostro partner italiano, siamo riusciti a realizzare
tutte le attività previste. Questa esperienza è stata molto
positiva e ha contribuito a migliorare le condizioni di vita
della popolazione rurale della provincia di Settat e Berrechid,
e come Ministero speriamo di poterla ripetere in futuro".
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