Una lastra in marmo, con una sola, quasi impercettibile, incisione, composta esclusivamente dalle dieci lettere che compongono il suo nome da Pontefice, Franciscvs. Niente fronzoli, orpelli e, men che meno, oro. La lapide sulla tomba di Jorge Mario Bergoglio, 266° Papa della Chiesa cattolica, rappresenterà ciò che il Santo Padre ha professato nei suoi 12 anni di Pontificato, sobrietà e umiltà, come le sue origini, quelle dell'uomo venuto dalla "fine del mondo". Uno stile talmente minimale che si starebbe addirittura pensando di eseguire un intervento dell'ultim'ora per rendere più leggibile l'iscrizione.
A differenza dei suoi predecessori, infatti, l'incisione in ricordo di Francesco non è rimarcata dal colore nero, ma semplicemente incisa naturalmente sul marmo, tanto da essere quasi difficile da vedere. La lapide, inoltre, è stata ricavata da una pietra di Finale Chiara, composta da calcare miocenico da sedimentazione marina. Si tratta di un tipo di marmo estratto dalla cava di Arma dell'Aquila ed è impiegato da secoli come materiale da costruzione. Ponti realizzati all'epoca dei romani con questo materiale sono ancora agibili, spiegano esperti della materia.
La lapide, che sarà ufficialmente scoperta domani durante la tumulazione a Santa Maria Maggiore, è inserita nella tomba, il cui progetto è stato anticipato ieri dalla Santa Sede. Bergoglio riposerà nella navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella dell'icona Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della Basilica nei pressi dell'altare di San Francesco. Il sepolcro è stato realizzato con l'ardesia di Lavagna, "la pietra ligure che è la terra dei suoi nonni" e che nasce dalle cave che sormontano il golfo del Tigullio, nel Levante ligure, tra Sestri Levante e la Val Fontanabuona. La pietra nera, è stato spiegato, non è stata mai considerata nobile ma "del popolo" perché essenziale e resistente, come il Papa che fino all'ultimo è voluto stare tra la gente. Sulla tomba, oltre all'iscrizione, comparirà la riproduzione della sua croce pettorale d'argento che ha portato al collo durante il suo Pontificato. Le spese per la sua sepoltura, come ha scritto lo stesso Papa Francesco nel testamento, sono state pagate da un benefattore che per ora è rimasto anonimo. La tomba sarà ufficialmente visitabile da domenica mattina del 27 aprile, anche se non è escluso che già sabato, terminato il rito ufficiale che si svolgerà in forma privata, potranno entrare i primi fedeli.
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