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Khelif, 'da Iba ancora offese, risponderà del suo operato'

Khelif, 'da Iba ancora offese, risponderà del suo operato'

La boxeur algerina, 'mi hanno usata per promuovere loro evento'

ROMA, 11 febbraio 2025, 23:00

Redazione ANSA

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"Per otto anni ho combattuto per realizzare i mie sogni, otto anni di sacrifici, disciplina e perseveranza per stare sul palcoscenico olimpico e rappresentare il mio paese con orgoglio. Il posto me lo sono guadagnato e continuerò ad affrontare con fermezza ogni tipo di sfida".
    Comincia così la nota, un vero e proprio sfogo, di Imane Khelif su Instagram dopo le ultime polemiche che l'hanno vista coinvolta, suo malgrado, a proposito di una sua presunta mancata ammissione ai Mondiali Iba, manifestazione alla quale peraltro l'olimpionica di Parigi non ha mai pensato di partecipare.
    "Per due anni, ho preso la strada giusta mentre il mio nome e la mia immagine sono stati usati, senza autorizzazione, per promuovere agende personali e politiche attraverso la diffusione e la disseminazione di bugie infondate e disinformazione - continua Khelif -. Ma il silenzio non è più un'opzione". Poi sottolinea che "L'International Boxing Association (Iba), un'organizzazione con cui non sono più associata e che non è più riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale, ha fatto ancora una volta accuse infondate, false e offensive, usandole per promuovere il loro evento. Si tratta di una questione che riguarda non solo me, ma i principi più ampi di equità e di due processi nello sport".
    La reazione della pugile algerina, che annuncia un'azione legale, è che "Ho già vissuto in passato delle avversità. Ho perso nella mia prima apparizione olimpica. Ho perso nelle competizioni dilettantistiche. Sono stato spedita a terra più volte di quante ne possa contare. Ma non sono mai rimasta giù.
    Ho combattuto ogni battuta d'arresto, ogni falsa accusa, ogni tentativo di cancellarmi. E ho vinto. Ogni ostacolo ha solo rafforzato la mia determinazione. Continuerò a competere con onore e integrità".
    Ecco allora che "Il mio team sta esaminando attentamente la situazione e adotterà tutte le misure legali necessarie per garantire che i miei diritti e i principi di una concorrenza leale siano rispettati. Coloro che sono responsabili di queste azioni - precisa - devono essere chiamati a rispondere del loro operato e noi cercheremo tutti i mezzi legali disponibili per garantire che prevalga la giustizia. Non andrò da nessuna parte.
    Combatterò sul ring, combatterò nei tribunali e combatterò davanti agli occhi del pubblico finché la verità non sarà innegabile".
    Infine il ringraziamento "Ai miei sostenitori, grazie per essere al mio fianco. Rimango concentrato, determinato e pronto a continuare a rappresentare il mio paese e il mio sport al massimo livello".
   

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