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Colman e Lithgow per la famiglia queer di Jimpa

Colman e Lithgow per la famiglia queer di Jimpa

Il film di Hyde nella giornata d'apertura del Sundance

ROMA, 25 gennaio 2025, 14:24

Redazione ANSA

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Dopo Good Luck To You, Leo Grande (arrivato in Italia con il titolo Il piacere è tutto mio), su un'insegnante sessantenne vedova (Emma Thompson) che dopo un matrimonio non proprio appassionato, decide di esplorare il sesso con un giovane gigolo (Daryl McCormack) che aveva debuttato proprio al Sundance nel 2022, Sophie Hyde torna al festival con una storia molto legata direttamente alla sua famiglia, Jimpa, presentato nella giornata d'apertura dell'edizione del festival 2025. Protagonisti un'altra Premio Oscar britannica, Olivia Colman insieme a John Lithgow e la vera figlia della regista, la 19enne Aud Mason-Hyde. "Mio padre, Jim, detto Jimpa è stato una grande ispirazione per questo film - ha spiegato sul palco del Sundance la regista australiana, accompagnata dagli interpreti - è sicuramente il mio film più personale, il film che più ci appartiene come famiglia. Tutti noi ci siamo aperti in modo autentico e così hanno fatto anche tutti gli attori, è stata un'esperienza molto forte ed intima".
    Al centro della storia c'è Hannah (Colman), filmmaker, madre di una figlia teenager di identità non binaria, Frances (Mason-Hyde), che decide di realizzare un film sul padre Jim (Lithgow), gay residente ad Amsterdam, che aveva lasciato lei e la madre quando Hannah era bambina. Il viaggio che la regista intraprende insieme alla figlia, permette a lei di affrontare molti conflitti rimasti inespressi con il genitore, come l'essersi sentita abbandonata da piccola da quel padre così amato, e a Frances, che considera il nonno un grande punto di riferimento, di confrontarsi con i dubbi e le incertezze legati al suo percorso di crescita, anche emotiva.
    "Viviamo in un momento nel quale l'odio lo respiri nell'aria ma questo è un film pieno d'amore e di gentilezza - spiega Lithgow - del quale c'è un grande bisogno". Nonostante i tanti riferimenti personali, gran parte della trama è di fantasia ma la cineasta sottolinea i riflessi positivi delle sue esperienze famigliari: "Mia figlia Aud mi ha raccontato molte cose di sé e ho potuto davvero ascoltarle grazie alle scelte fatte dai miei genitori".
   

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