La decisione dei pm di Perugia
sull'esposto presentato dal Dis, la decisione del Csm sulla
pratica per incompatibilità e la convocazione del Copasir. Sono
molti i fronti aperti per il Procuratore di Roma Francesco Lo
Voi, diventato obiettivo degli attacchi del Governo dopo l'invio
al Tribunale dei Ministri del fascicolo a carico della premier
Meloni e di alcuni ministri sul caso Almasri e su quanto
avvenuto nella gestione degli atti dell'Aisi nel fascicolo
aperto dopo una denuncia del capo di gabinetto della premier,
Gaetano Caputi.
Il capo dei pm di Roma attende le decisioni dei colleghi
umbri che lunedì incardineranno in un fascicolo di indagine
l'esposto trasmesso il 7 febbraio dal Dipartimento delle
informazioni per la sicurezza. Il procuratore di Perugia,
Raffaele Cantone, è chiamato a valutare l'esposto: come primo
passo potrebbe aprire un procedimento a modello 45, ossia senza
indagati e ipotesi di reato, per poi individuare un eventuale
profilo penale e procedere alle iscrizioni nel registro degli
indagati. Dal canto suo Lo Voi contesta le accuse mosse dal Dis
ribadendo la "correttezza" dell'operato dell'ufficio di cui è a
capo. Per il Procuratore capitolino non c'è stato alcun reato in
quanto la norma speciale viene applica in caso di azione
coattiva da parte della Procura, con ordine di esibizione di
atti al Dis. Nel caso in esame, è il ragionamento dell'ufficio
giudiziario romano, ciò non sarebbe avvenuto.
Lo Voi attende, inoltre, la convocazione del Copasir, che
dovrebbe arrivare entro le prossime due settimane, e in quella
sede illustrerà la sua "difesa". Sul fronte Csm, invece, i tempi
sono più incerti per quanto riguarda la pratica di
incompatibilità funzionale ambientale presentata dai consiglieri
laici di centro destra.
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