La legge di Bilancio per il
2023,nell'introdurre misure di "raffreddamento" della
rivalutazione automatica delle pensioni superiori a quattro
volte il minimo Inps, non ha leso i principi di ragionevolezza,
proporzionalità e adeguatezza posti a garanzia dei trattamenti
pensionistici. Lo ha deciso la Corte costituzionale dichiarando
non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate
da alcune sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei
Conti. Secondo la Corte, il meccanismo legislativo "non è
irragionevole perché salvaguarda integralmente le pensioni di
più modesta entità".
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