Dopo 78 anni Milano non dimentica i
martiri di piazzale Loreto, i quindici partigiani fucilati il 10
agosto del 1944 dai nazifascisti della legione Ettore Muti per
ordine del comando nazista. Come ogni anno la città ha ricordato
le vittime dell' eccidio nel corso di una cerimonia davanti al
monumento a loro dedicato, in piazzale Loreto, dove furono
fucilati. "Non fu un'esecuzione ma una carneficina - ha
ricordato il presidente di Anpi Milano, Roberto Cenati -. Un
eccidio che Milano non ha mai dimenticato". Cenati ha ricordato
l'importanza di contrastare il "riemergere di nazionalismi e
movimenti neo fascisti" così come la "preoccupante deriva anti
xenofoba e antisemita. Da anni chiediamo che le organizzazioni
che si richiamo al fascismo vengano sciolte, perché le leggi ci
sono ma serve la volontà di applicarle. Così come ci auguriamo
condanne esemplari per chi è stato protagonista di episodi di
aperta apologia di fascismo". Nonostante il caldo sono tanti i
cittadini che hanno partecipato alla commemorazione, tra loro
anche Antonio Pizzinato, politico ed ex segretario della Cgil.
"Bisogna essere incisivi nel ribadire che il nostro paese è
democratico e basato sulla Costituzione - ha ricordato la vice
sindaca di Milano, Anna Scavuzzo -. Chi serve il paese lo deve
fare nello spirito costituzionale e noi oggi diamo un segnale di
continua vigilanza sui valori della Costituzione". Per la
Regione Lombardia ha partecipato alla cerimonia l'assessore allo
Sviluppo della Città metropolitana, Stefano Bolognini, che ha
sottolineato come "oggi a 78 anni dall'eccidio coltivare la
memoria è fondamentale, come ci ammonisce sempre la senatrice a
vita Liliana Segre". Tra i familiari delle vittime ha preso la
parola Sergio Fogagnolo, figlio di Umberto, martire di piazzale
Loreto. "Milano - ha detto - è e resterà sempre profondamente
una città antifascista".
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