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In evidenza
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Sono racconti in musica ispirati
alle atmosfere estive, tra ricordi d'infanzia e nuove scoperte
al sapore di Mediterraneo, quelli raccolti nel diciassettesimo
album di Ludovico Einaudi, intitolato 'The Summer Portraits', in
uscita il 31 gennaio per Decca Records e protagonista di un
ritorno da parte del pianista e compositore a timbri e sonorità
orchestrali. "Ognuno di noi - ha spiegato Einaudi - ha un album
di ricordi delle proprie estati. Il mio album è il ritratto
musicale di quel tempo per noi tutti infinito e meraviglioso.
L'anno scorso ho trascorso le mie vacanze estive in una casa su
un'isola del Mediterraneo e ho cominciato a pensare alle mie
estati, a quell'arco di tempo in cui la mia vita era
strettamente legata ai sensi e alle emozioni, quando i giorni
erano lunghi come mesi e i mesi come anni, e ogni giorno era
un'esperienza in cui la natura ne era parte fondamentale, noi
stessi eravamo natura". Dei tredici 'ritratti musicali' che
compongono 'The Summer Portraits', alcuni brani sono stati
registrati negli studi di Abbey Road, con la partecipazione del
violino barocco di Théotime Langlois de Swarte e gli archi della
Royal Philharmonic Orchestra, diretta da Robert Ames. Altri sono
stati registrati nello studio di Dogliani, sulle colline delle
Langhe, con i musicisti che collaborano con Einaudi da molti
anni, ovvero Federico Mecozzi al violino e alla viola, Redi Hasa
al violoncello e il poli strumentista Francesco Arcuri.
"Quest'opera - ha commentato ancora il pianista e compositore -
rappresenta un viaggio nostalgico nelle estati degli anni '50 e
'60, evocando ricordi d'infanzia e atmosfere estive attraverso
tredici composizioni inedite. L'album è dedicato a questo, il
ritratto di quel tempo per tutti noi infinito e meraviglioso".
Nella scaletta del nuovo album ci sono anche il singolo 'Rose
Bay', il cui titolo è dedicato al sobborgo di Sydney dove il
nonno materno di Einaudi, Wando Aldrovandi, si trasferì negli
anni '30 dopo aver rifiutato di collaborare con il regime
fascista in Italia, così come 'Pathos', accompagnato da un video
girato dallo stesso Einaudi per una sorta di inno alla forza e
alla bellezza del mare. "Ero su una barca - ha raccontato
Einaudi a proposito del brano - e il sole bruciava su di me, gli
spruzzi e le onde d'acqua mi toglievano il respiro. Ho voluto
catturare quell'energia pura degli elementi, la potenza
drammatica e maestosa della natura". Sul fronte del live,
Einaudi è attualmente impegnato con il calendario di un lungo
tour mondiale che dall'Europa farà poi rotta verso Thailandia,
Corea del Sud, Giappone e poi di nuovo verso il vecchio
continente, con una tappa anche a Roma, dal 12 al 18 giugno,
all'Auditorium Parco della Musica. In occasione dei settant'anni
del compositore, poi, a settembre verrà pubblicato anche il
libro 'Ludovico Einaudi (1955) - La musica, le origini,
l'enigma', firmato dal giornalista Enzo Gentile che con
l'artista vanta una lunga frequentazione, fin dagli anni
Ottanta, prima dell'affermazione di Einaudi come compositore e
concertista.
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