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Alla Juventus basta una rete di
Miretti per espugnare 1-0 il Franchi e superare la Fiorentina in
una sfida preceduta dalle polemiche sull'opportunità di
rinviarla per l'alluvione che ha sommerso gran parte della
Toscana. E' una Juventus cinica, che non brilla per il gioco, ma
è estremamente solida in difesa visto che non subisce gol da ben
sei partite: un dato che le ha permesso di conquistare quattro
vittorie di fila e consolidarsi al secondo posto, unica a tenere
il passo della capolista Inter. Per i viola, la cui costante
pressione è risultata sterile, è il terzo ko consecutivo e la
terza gara senza segnare: di qui lo scivolamento fuori dalla
zona Europa. La Juventus è passata dopo 10 minuti al primo (e
unico nei primi 45') affondo: Rabiot ha aperto per Kostic,
preciso il suggerimento del serbo per Miretti che ha raccolto e
trafitto Terracciano. Per il giovane centrocampista prima rete
in Serie A alla 57/a presenza. La gara si è apparecchiata nel
modo migliore per la squadra bianconera che risultati alla mano
ha dimostrato come si fa a difendere e capitalizzare al massimo.
Allegri ha scelto di partire in attacco con Chiesa, alla prima
da ex al Franchi, in coppia con Kena preferito all'altro ex
Vlahovic. Per il resto scelte annunciate con Gatti, Bremer e
Rugani in difesa e un centrocampo folto con Miretti, Locatelli e
Rabiot, e sulle fasce McKennie e Kostic. Più sorprese invece
nella formazione schierata da Italiano che ha escluso
inizialmente Milenkovic (finito sul banco degli imputati per gli
errori nelle ultime gare), Duncan e Bonaventura per inserire
Ranieri, Mandragora e Barak. Conferma invece per Nico Gonzalez,
riportato a destra rispetto alla trasferta con la Lazio, e
Beltran al centro dell'attacco, a sinistra fiducia a Kouamé, in
cabina di regia l'ex Arthur. La Fiorentina ha cercato di reagire
allo svantaggio, seppur in modo più affannoso che lucido,
costringendo a due interventi provvidenziali il portiere
avversario prima con Gonzalez poi con Biraghi su punizione. La
Juve se ne stava come al solito arroccata nella propria metà
campo a protezione del prezioso vantaggio ma pronta a colpire di
nuovo in contropiede. A inizio ripresa Italiano ha inserito
Nzola per Beltran che prima dell'intervallo aveva subito una
botta: dentro dunque la fisicità dell'ex centravanti dello
Spezia (si è fatto notare solo nel finale con un colpo di testa)
in un'area intasatissima. La squadra viola più arrembante aveva
sempre il pallone (70% di possesso) e aumentava la pressione
(dentro intanto anche Bonaventura per Barak) ma finiva sempre
per rimbalzare contro una Juventus che pensava solo a difendersi
e che Allegri ridisegnava da metà secondo tempo: Cambiaso
avvicendava Miretti, quindi Milik e il fischiatissimo Vlahovic
prendevano il posto dell'impalpabile Chiesa (fischi anche per
lui dai suoi ex tifosi). L'inerzia del match però non mutava col
trascorrere dei minuti, la Fiorentina sostenuta dal suo pubblico
malgrado l'assenza degli ultrà continuava a fare la partita, i
bianconeri badavano esclusivamente a proteggersi. Nel finale
Italiano toglieva un centrocampista (Arthur) e gettava nella
mischia anche Sottil e Ikoné per una squadra a trazione
anteriore, tra i viola debuttava anche Mina, il risultato però
restava inchiodato al gol in apertura di Miretti. E addirittura
nel recupero, nella prima vera sortita dei bianconeri, Cambiaso
impegnava Terracciano. Ad Allegri comunque è bastato così.
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