Le opposizioni in Consiglio
provinciale a Trento denunciano la nomina dell'attuale difensore
civico, Giacomo Bernardi, a giudice del Tar di Trento, approvata
ieri con 20 voti in modalità segreta dai consiglieri di
maggioranza, mentre tutta l'opposizione è uscita dall'aula per
protesta. Una scelta - affermano i consiglieri di minoranza -
che solleva profonde perplessità sia nel metodo che nel merito,
e che viene giudicata da più voci come un grave strappo
istituzionale. Annunciata la presentazione di una mozione.
Per Francesco Valduga (Campobase) "ci troviamo davanti a
due problemi. Il primo è il metodo: ci era stato assicurato che
ci sarebbe stata una concertazione, ma il nome è stato
comunicato solo due ore prima della votazione. Il secondo è il
merito: la nomina di Bernardi, attuale difensore civico, su cui
si era trovato un punto di equilibrio tra maggioranza e
minoranza, è stata strumentalizzata. La maggioranza ha mostrato
che quell'accordo non contava nulla".
Lucia Coppola (Alleanza Verdi e Sinistra) ha parlato di
"scarsissimo rispetto non solo per l'Aula, ma soprattutto per i
cittadini. Un modo di procedere che impone di prendere
pubblicamente le distanze". Secondo Filippo Degasperi (Onda)
"sarà un giudice che si troverà in conflitto con colleghi e
Comuni su cui ha già avuto un ruolo attivo, e ci sono anche
pendenze giudiziarie come la questione Trento Rise. Ci
aspettiamo che si dimetta subito dal ruolo di difensore civico".
Per Alessio Manica (Pd) "siamo davanti all'ennesimo caso di
spartizione di potere. L'auspicio è che da Roma arrivi una
valutazione seria".
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