Sanità, politiche del lavoro e
salari bassi sono i principali temi che la Cisl dell'Umbria
mette al centro del dibattito nell'anno appena iniziato. "Si è
chiuso un 2023 difficile con situazioni di criticità", ha detto
in una conferenza stampa il segretario generale Angelo Manzotti,
annunciando l'intenzione di "abbozzare un nostro piano sociale
da sottoporre a tutti gli schieramenti politici, considerando
che nella regione è già partita la campagna elettorale".
In primo piano la Cisl mette "la questione sanità, diventata
ingestibile" con una "giunta regionale in affanno". Il
sindacato, che chiede un cambio di passo, evidenzia che "sono
stati attuati i piani dei servizi, delle terapie, si sta
discutendo della rete ospedaliera, ma non c'è il piano sanitario
regionale". "Ci troviamo a fare i conti - sostiene ancora la
Cisl - con liste di attesa che aumentano, e qui vorremmo che si
allacci un rapporto di sinergia con i medici di medicina
generale".
Emersa anche la necessità di "creare un percorso di
formazione per specialisti" e di dare applicazione ad accordi
raggiunti in passato tra sindacato e Regione. "E' arrivato anche
il momento di pensare ad un istituto della ricerca - ha
sollecitato Manzotti -, l'Umbria è l'unica regione che non ce
l'ha. Averlo, significa alzare il livello delle prestazioni,
avere finanziamenti e attrarre persone che possono venire a
curarsi nella nostra regione".
Sul tema del lavoro, Manzotti evidenzia che l'Umbria "è una
delle poche regioni con lavoro precario, flessibile e poco
retribuito". Lo scarto delle retribuzioni tra un lavoratore
umbro e uno del centro-nord "è di 3.800 euro all'anno, e li
dobbiamo recuperare". La Cisl indica una soluzione nella
"contrattazione di secondo livello, che ad oggi riguarda il 30%
dei lavoratori e va estesa al resto della platea".
Durante la conferenza, cui hanno partecipato anche i
segretari confederali Simona Garofano, Gianluca Giorgi e
Riccardo Marcelli, la Cisl ha spiegato che sta "ragionando su
come poter creare le condizioni che possano premiare le imprese
che vanno in questa direzione e che rispettano i contratti e la
sicurezza nei luoghi di lavoro".
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