Cordoglio da sindaci e mondo
della politica per la scomparsa dell'ex presidente della Regione
Abruzzo, Antonio Falconio, morto ieri all'età di 83 anni. "A
nome mio e dell'intera giunta regionale - ha dichiarato il
governatore d'Abruzzo Marco Marsilio - esprimo ai suoi familiari
il profondo cordoglio per la perdita di una persona che ha
saputo condurre un'importante attività amministrativa tesa a
fare crescere e a valorizzare la nostra regione".
"Politico d'altri tempi, uomo delle istituzioni sobrio ma
popolare - ricorda l'assessore regionale al Bilancio Guido Liris
- nonostante le nostre diverse appartenenze, gli va riconosciuto
uno stile che oggi purtroppo non appartiene più alla classe
dirigente, nella maggior parte dei casi. La sua attività
amministrativa è stata tesa a fare crescere e a valorizzare
l'Abruzzo nel suo complesso".
"Aquilano illustre, uomo di spessore - sottolinea il sindaco
dell'Aquila, Pierluigi Biondi - ha dedicato la sua vita al
giornalismo e alla politica, con passione e vigore. Ai suoi
cari, l'abbraccio dell'Aquila".
L'ex parlamentare Gianni Melilla lo ricorda così. "Sino a
prima del Covid ci vedevamo spesso il lunedì alla Camera ed era
sempre piacevole conversare con lui. Il suo tono era sempre
colloquiale, in tanti anni non l' ho mai visto alzare la voce,
diceva tutto in modo calmo e gentile anche le cose più divisive.
Con lui sono stato dieci anni alla Regione Abruzzo: nella prima
legislatura lui presiedeva la Giunta e io il Consiglio, nella
seconda eravamo all'opposizione: la nostra collaborazione è
stata sempre piena e si è trasformata in una bella amicizia
anche se appartenevano a due generazioni diverse. È stato un
democristiano colto, aperto al cambiamento e al dialogo con la
sinistra democratica e radicale. Il suo partito non lo ha
trattato sempre bene ma non lo dava a vedere. Era un giornalista
vero e ha scritto sino alla fine. Se ne è andato un grande
abruzzese, una persona per bene, un intellettuale politico della
prima Repubblica, quella migliore".
"E' scomparso un uomo di spessore, che ha dedicato la sua
vita al giornalismo e alla politica, con passione e vigore per
l'Abruzzo". E' quanto ha dichiarato il segretario regionale
dell'UDC, Enrico Di Giuseppantonio. "Un uomo che ho avuto la
fortuna di conoscere e che ha sempre dimostrato di interpretare
la politica con passione e impegno - spiega Di Giuseppantonio -,
una persona che ha saputo condurre un'importante attività
amministrativa, tenendo sempre davanti a se come obiettivo la
crescita dell'Abruzzo. Falconio lascia un grande vuoto in tutti
noi e a nome mio e dell'UDC abruzzese porgo le più sentite
condoglianze alla sua famiglia".
"Lo conobbi - spiega la deputata Dem Stefania Pezzopane -
nella campagna elettorale delle regionali del '95. L'esperienza
straordinaria di Abruzzo Democratico in cui unimmo la sinistra
con l'area democristiana e vincemmo le elezioni regionali. Un
esperimento politico che poi fu replicato anche altrove. Fu
subito stima e simpatia reciproca tra noi. Fui la prima degli
eletti in Provincia dell'Aquila e mi nominò assessore all'
urbanistica ed ai Parchi, a fine legislatura mi dette anche la
delega alla Cultura. Fu un'esperienza straordinaria, di messa in
campo di idee, rapporti, strategie. Io ero alla mia prima
esperienza con funzioni di governo, la più giovane della giunta
regionale, mi considerava la mascotte e fu esaltante. Antonio
Falconio si fidava di me e mi lasciava fare, creammo molto e
lanciammo l'Abruzzo regione dei Parchi e della cultura con tutte
le leggi di settore. Ma la sua opera più importante in quegli
anni fu ottenere da governo ed Europa il cosiddetto phasing out,
ovvero un cuscinetto di risorse per uscire dall'obiettivo 1. Non
era stato previsto e l'Abruzzo rischiava, senza paracadute, di
non farcela. Purtroppo per poche migliaia di voti la coalizione
progressista perse le elezioni. Rimasi delusa quando Falconio ci
lasciò, ma poi ci siamo ritrovati ed abbracciati. Questa estate
l'ultima volta, sempre con simpatia, a ricordare le nostre
interminabili riunioni di giunta regionale, le nostre
discussioni proficue."
Commozione e cordoglio anche nella comunità di Navelli, sua
città natale. "Siamo costernati e ci stringiamo alla famiglia
del nostro compaesano colpita da un grave perdita. Antonio - ha
detto il sindaco di Navelli Paolo Federico - era una persona
speciale, un amico e un navellese che ha portato in alto
l'orgoglio di appartenere a questa terra, un uomo che ha sempre
mantenuto alti i valori di democrazia e di libertà, rispettando
sempre anche chi non la pensava come lui. Sono convinto che i
suoi insegnamenti, il suo impegno nel portare avanti tante
battaglie politiche e le sue capacità professionali, non saranno
dimenticate a partire dalla nostra comunità".
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