Presentato oggi pomeriggio al
Vinitaly, nello 'Spazio-Abruzzo', il progetto della "filiera del
vino biologico di eccellenza", progetto che abbraccia le regioni
Abruzzo, Molise e Puglia, e finanziato con un contributo Pnrr di
oltre 17 milioni di euro. Alla cerimonia istituzionale hanno
partecipato tra gli altri il presidente nazionale della Cia,
Cristiano Fini, il vicepresidente con delega all'agricoltura,
Emanuele Imprudente, e il direttore del Dipartimento Agricoltura
della Regione Abruzzo Elena Sico.
Capofila del progetto è la cooperativa Mercato contadino
delle Terreverdi teramano. Sono 19 i beneficiari: il Crea
(Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi
dell'economia agrario) e 18 aziende agricole. Il progetto della
filiera del vino biologico di eccellenza dovrà garantire la
sostenibilità secondo le direttive del Green Deal. I punti
cardine del progetto, realizzato dallo studio dell'agronomo
Manlio Cassandro, sono l'implementazione di una piattaforma
blockchain per la tracciabilità dei prodotti delle aziende
aderenti, garantendo quindi trasparenza e affidabilità grazie
alla verifica dell'ente certificatore, la realizzazione della
"casa commerciale" (il sito internet dove commercializzare i
prodotti), la logistica integrata (ad esempio aree per lo
stoccaggio del prodotto) e la redazione di un piano di
promozione dei vini biologici nei diversi mercati (attività di
comunicazione, eventi e partecipazione a fiere).
E' soddisfatto il vicepresidente Emanuele Imprudente. "Il
settore agricolo regionale ha cambiato rotta, sta crescendo, è
capace di competere e aggregarsi, e vincere, come in questo
caso, bandi nazionali importanti - ha commentato il
vicepresidente -. Si tratta di una visione moderna che vede
nell'aggregazione e nella ricerca un elemento innovativo. Il
progetto di filiera produrrà un effetto moltiplicatore sul
territorio di circa 32milioni di euro, fondi che saranno
investiti nella valorizzazione del percorso biologico del vino
attraverso la sostenibilità ambientale. Tutto questo produrrà
occupazione e ricchezza sul territorio. L'Abruzzo ha una serie
di obiettivi: l'aggregazione e la partecipazione ai progetti di
filiera, o l'adesione ai distretti del cibo e del biologico, che
rappresentano la nuova sfida da centrare. Sono punti che - ha
concluso Imprudente - renderanno ancora più forte e competitivo
il nostro comparto agricolo".
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