Miniature di uomini e donne che
danno forma ad un composito villaggio globale dell'ordinario;
puntando sulla forza narrativa delle singole opere raggruppate
alle altre, si genera un percorso che offre diversi livelli di
lettura di un universo solo "apparentemente semplice". L'artista
lombardo Nando Crippa arriva a Pescara, con la sua mostra
personale Enigma. Ad ospitarla, dal 12 aprile al 31 maggio 2025,
sarà la galleria Ceravento. Sabato, alle 17, l'evento
inaugurale, alla presenza dell'artista.
Circa quaranta dipinti su carta di piccole dimensioni e un
corpus di sculture in terracotta dipinte, molte delle quali di
recente produzione, daranno vita al secondo appuntamento
espositivo dell'anno nello spazio di condivisione dell'arte
diretto da Loris Maccarone. Il titolo prende spunto dal testo
critico che accompagna la mostra, L'enigma di Nando Crippa, di
Giacinto Di Pietrantonio. Il noto critico e curatore, da lungo
tempo legato al lavoro di Crippa, si è soffermato su una precisa
e puntuale analisi dei lavori pensati per la galleria pescarese
dall'essenza enigmatica.
"A chi gli domanda cosa significano le sue opere - scrive Di
Pietrantonio - Nando Crippa è solito ripetere che 'Non gli piace
spiegare il Pensiero dei suoi lavori'. Avvertiamo che questa è
in parte più una Posa che un intento vero, una Misura
precauzionale, perché poi al contrario risulta essere molto
loquace. Tuttavia quella ritrosa premessa ci mette sull'avviso
che non bisogna prendere per oro colato quanto loquacemente egli
ci dice. Meglio cercare di indagare il Colore delle sue opere
'apparentemente semplici', ma portatrici di Pieno e di Vuoto, di
profondi misteri dello Spazio e del Tempo".
A rendere enigmatiche le opere di Crippa, spiega Di
Pietrantonio, sono una serie di elementi costitutivi del suo
lavoro: Posa, Pensiero, Misura, Colore, Pieno, Vuoto, Spazio,
Tempo che ne riassumono un approccio alla ricerca
multidisciplinare dell'artista con una spiccata attenzione
all'architettura. "Le persone e forme ritratte - scrive ancora
Di Pietrantonio - non si recano e non sono in studio in posa
davanti all'artista per essere raffigurate, ma personaggi e cose
che egli trova fotografati in riviste, giornali, internet.
Insomma una pesca miracolosa nel diluvio di immagini da cui
quotidianamente siamo inondati".
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