Il blackout che ha colpito Spagna e
Portogallo il 28 aprile ha sollevato interrogativi sulla
stabilità delle reti elettriche in un contesto di crescente
penetrazione delle energie rinnovabili. Secondo le prime
indagini, il disservizio è stato innescato da un guasto su una
linea di trasmissione ad alta tensione tra la Catalogna francese
e quella spagnola, causando un'oscillazione di frequenza
incontrollata e l'isolamento del sistema elettrico iberico dal
resto d'Europa.
Nonostante l'assenza di dichiarazioni ufficiali da parte dei
governi iberici e dei rispettivi operatori di rete, alcune voci
hanno attribuito la responsabilità del blackout alle energie
rinnovabili, in particolare al solare. Un atteggiamento che
Mario Palma, CEO di Star Energia, definisce con fermezza "un
riflesso condizionato e poco informato, che alimenta un derby
calcistico tra energie rinnovabili e turbogas, anziché
promuovere un'analisi seria e costruttiva".
Nel 2019 è stata dichiarata la fine dell'era del gas e del
petrolio come risorse per la generazione elettrica, in quanto è
stato ufficializzata la pericolosità che la combustione di tali
risorse genera alla salute umana in maniera diretta ed indiretta
con l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e quindi del cibo. Ma
la questione, sottolinea Palma, non può essere affrontata
secondo una logica binaria che oppone fossili e rinnovabili.
Nel caso della penisola iberica, secondo Palma, si paga il
prezzo dell'innovazione, poiché Spagna e Portogallo sono stati
tra i primi Paesi al mondo a introdurre regole e incentivi per
accelerare la diffusione delle rinnovabili. Essere pionieri,
tuttavia, comporta anche affrontare i rischi dell'avanguardia.
"Si generano inevitabilmente errori", osserva Palma, "ma proprio
da questi si impara. Si crea know-how, si genera valore e si
guida il cambiamento. È così che si costruisce un vantaggio
competitivo".
In Italia, la situazione è diversa, grazie alla gestione di
Terna che consente una crescita delle rinnovabili regolata da
processi ben cadenzati e integrati con lo sviluppo dei sistemi
di accumulo, sulla base di analisi biennali dettagliate dello
stato della rete e degli obiettivi di sviluppo. Un percorso che
ha permesso al Paese di evitare interruzioni sistemiche e di
progredire nella transizione senza scossoni.
"Qualsiasi cosa sia accaduta in Spagna non accadrà in Italia,
perché abbiamo saputo osservare, apprendere e migliorare. E
qualsiasi cosa sia accaduta in Spagna, è accaduta in nome del
futuro, dello sviluppo e della fine dell'era del gas. Sarà
ricordata nei libri di macroeconomia non come una crisi, ma come
una lezione fondativa dell'Era dell'Elettricità. Perché 18 ore
di blackout non oscurano 100 anni di energia verde" conclude
Mario Palma.
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