Esplorare il tempo nelle sue
molteplici declinazioni - filosofiche, linguistiche e
antropologiche - con un focus sulla percezione tipicamente
meridionale del futuro come 'presente sospeso'. E' questo il
significato della mostra "Non Ora"-Grazia Famiglietti e le
filosofie del tempo, a cura di Benedetta Bottino, che sarà
inaugurata giovedì prossimo, 8 maggio (18.30), a Napoli
(Acquedotto Augusteo del Serino, via Arena della Sanità). Una
riflessione sul tempo quella dell'artista irpina di adozione
napoeltana che, affermano gli organizzatori, "trasforma uno
spazio storico in un crocevia di arte e filosofia".
Attraverso oli, acrilici e pigmenti su tela - arricchiti
dall'uso di oro come elemento atemporale - le opere indagano
diverse tematiche quali il tempo ciclico (Nietzsche, Eraclito)
contro quello lineare; il Kairós (l'attimo opportuno) e l'Utopia
come motore del cammino; il labirinto borgesiano come metafora
delle biforcazioni temporali e, infine, il linguaggio e la
cultura napoletana come rivelatori di un rapporto unico con il
tempo futuro. Come spiega la curatrice, "l'Acquedotto Augusteo
del Serino - gestito dall'Associazione VerginiSanità - è il
luogo ideale per questa mostra. Ci sono ridondanze di segni
significativi tra il sito e le opere dell'artista che
immediatamente abbiamo avvertito. Segni che tornano sotto forme
diverse a creare un vero e proprio Simbolismo del tempo che lega
lo spazio alla mostra. Costruito nel I secolo dopo Cristo,
l'acquedotto, infatti, è un ponte, un vero e proprio monumento
al tempo sospeso tra passato e presente, in cui l'acqua,
elemento centrale, è metafora del tempo che scorre
in un luogo che, proprio al tempo, ha resistito grazie a una
secolare stratificazione di interventi. C'è la fissità del
luogo, in cui è possibile camminare lì dove i romani fecero, e
lo scorrere degli elementi, l'acqua e il tempo: fluidità e
fissità, un'aporia che l'artista cerca di problematizzare e
accogliere, di osservare e risolvere nelle sue tele". Il sito
dell'Acquedotto Augusteo, così, dialoga con le opere in mostra
attraverso una serie di elementi: "La precisione lineare del
flusso, che in Grazia è precisione del tratto; la ciclicità
storica della sua manutenzione sacra, che è un eterno ritorno,
titolo di una delle tele; attraverso le sue stratificazioni di
calcite - autentico archivio materiale del tempo - che
rispondono all'oro incorruttibile usato in quasi tutte le opere,
mentre i cunicoli replicano fisicamente il labirinto borgesiano
dell'artista. Come l'acqua del capolavoro di cronometria
idraulica quale è l'acquedotto augusteo del Serino, ha dissetato
Napoli per secoli, la mostra 'Non Ora' vuole nutrire la
riflessione sul tempo, trasformando uno spazio storico in un
crocevia di arte e filosofia".
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